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Commento di

su Roma, consigliere insulta rom e intellettuali. La replica di Moni Ovadia


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7 marzo 2012 20:34

Quello che mi sorprende, a proposito di parlare civile, è che si continui a definire le persone attraverso l’appartenenza etnica. La storia è un ripetersi di fatti e quello che vivono oggi molti rom nel nostro paese lo hanno vissuto molti italiani emigrati all’estero e continuano a viverlo in zone del nostro paese dove il potere prolifica sulla principale causa dei mali del mondo: la miseria. Sono entrata per la prima volta in un campo rom nel 2007 per un laboratorio teatrale sull’integrazione nelle scuole elementari, attraverso i bambini ho conosciuto le famiglie da cui ho avuto sempre rispetto e amicizia. Ho conosciuto madri che lottano per i loro figli con un coraggio straordinario e ho imparato da quelle donne la pazienza che non fa parte del mio carattere.Ho un’età per cui da tempo mi sono cadute dagli occhi le famose fette di prosciutto e ho visto anche tante cose che vanno corrette , quelle cose esistono anche nella nostra società e ognuno di noi lo sa benissimo. Quest’estate ho assistito allo sgombero di un campo abusivo, ho visto persone e soprattutto bambini abbandonati alla fermata dell’auto il 6 agosto senza acqua e tante altre cose che è inutile raccontare perché se non si vedono non ci si crede. La verità è un caleidoscopio fatto di infiniti pezzetti di vetro e ognuno di noi ha la sua visione delle cose, come praticante buddista seguo l’insegnamento che dice:"Non esiste terra pura o terra impura tutto dipende dalla visione della nostra mente" la scienza insegna che "Il veleno si può trasformare in medicina", ma ci vuole la determinazione per farlo e la fragilità della natura umana ci spinge spesso a non voler vedere per non dover agire. Mi impegnerò di più in prima persona.


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