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Commento di

su Così Lavitola ha usato (e intascato) 18 milioni di contributi all'editoria / Inchiesta


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23 febbraio 2012 14:34

@*.197: ragionamento corretto (che condivido) ma al quale mi pare manchi una parte: qui non c’è stato solo un finanziamento "indebito" ma anche (pare) un vero e proprio reato per il quale farei volentieri come si vede nel film Puerto Escondido: blocco dei fondi, ove in banche italiane, e richiesta al Brasile di fare lo stesso, qualora il processo dichiarasse Lavitola colpevole.

Aggiungerei che, per un senatore palesemente "fuggito dall’Italia" (perchè "aveva poca voglia di farsi arrestare"), non dovrebbe nemmeno esser necessaria la richiesta d’autorizzazione al Senato.

Fosse un problema fra due multinazionali potrei anche pensare "che si scannino gli avvocati" ma, essendo parte in causa, la cosa mi fa quell’attimo inca...e: ci starebbe un bel calcolo con, da una parte tutti i soldi buttati in finanziamenti all’editoria, ai partiti (v. il caso della Margherita), 35-40% di tasse non pagate sui mega-capitali scudati (di cui si conoscono nomi e cognomi), finanziamenti impliciti quali cassa integrazione ad una FIAT che poi si permette di far causa alla RAI (e quindi allo Stato), ecc. ecc., e dall’altra parte il nostro debito pubblico: così a naso le due cose si pareggiano (a voler esser buoni: per me la prima colonna è N volte la seconda).

Rendiamoci conto: lo Stato siamo noi (e fino a qui) e siamo in queste deplorevoli condizioni, con gente che non ha lavoro o guadagna una fame, perchè permettiamo che esistano cose come quelle dell’articolo, NOI lo permettiamo, l’abbiamo sempre permesso E l’abbiamo pure giustificato con l’infame logica del vivi e lascia vivere (che forse può andare in periodo di vacche grasse ma non oggi) e del lasciar fare.

Basta furti (parlo dei finanziamenti Altamente Illeciti, non dei reati: a quelli ci pensa la magistratura).

Basta, guardare e non vedere.

Basta, a questa farsa che un senatore scappa e noi, per indagare, si deve chiedere il permesso.

Basta, anche ai permessi da chiedere: abbiamo raggiunto l’assurdo che un parlamentare viene "salvato" (per ovvii motivi di convenienza di casta) dal veto dello schieramento opposto. I nostri parlamentari sono anni-luce indietro rispetto a quelli di altri paesi dove, per una multa (oltre a tutto pagata), un ministro inglese s’è dimesso. Ebbene, facciamoli avanzare, diamogli una mano: diciamo basta alle richieste di permesso: se non si dimettono loro "per permettere un corretto svolgimento delle indagini", che almeno queste ultime possano procedere senza che siano gli indagati stessi a doverlo "permettere". Si dicono "onorevoli"? è arrivato il momento di dimostrarlo.

Siamo il famoso "popolo sovrano"? ed allora questo popolo sovrano s’è rotto gli zebedei di una casta che s’è abbondantemente approfittata di ogni singolo benefit: gli abbiamo dato un dito e si son presi tutto il braccio, l’altro braccio e pure le gambe (il c..o ce l’hanno lasciato, per ovvii motivi).

Se sono gli slogan quelli che vi (generico) piacciono, allora ne invento uno all’istante: "io sono lo Stato, ed io dico BASTA".


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