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Commento di Giuseppe D’Urso

su Il Naufragio del Concordia e il balletto dei media


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Giuseppe D’Urso 24 gennaio 2012 07:30

Apprezzo gli interventi al mio articolo che si possono in parte condividere, certamete le opinioni di condanna del comandante che non ho inteso assolutamente giustificare, nè assolvere. Da ex ufficiale della marina, su navi di gran lunga più grandi e pericolose del Concordia, posso certamente affermare che il comportamento del comandante, ancorchè competente e capace, è disdicevole.
Ho contestato la telefonata del De Falco e il grande riverbero suo media per la sua inutilità. Come è stato acutamente osservato nessun coordinamento sarebbe stato possibile visto che sul ponte di commando non arrivavano più informazioni, nè credo fosse possibile accedere agli altri ponti.
Quello che ho voluto evidenziare è la cantilena continua fatta da tutte le Tv per riprendere quello che è stato un malaugurato incidente, causato se volete dall’arroganza e dalla spacconeria, ma diversa è l’ipotesi che spesso si sente in questi programmi spazzatura che ci sarebbe una responsabilità del sistema in quanto non ci sarebbe sufficiente controllo sulle capacità di chi viene posto al comando di una nave.
Quello che mi fa rabbia è che queste affermazioni vengano fatte proprio dai controllori dell’efficienza e delle capacità.
Il buon De Falco ed i suoi colleghi spieghino le cause della morte dei marinai della Moby Prince ed il perchè nel ritardo dei soccorsi.
L’istruttoria non è neanche cominciata e non si sa nulla sull’evolversi della manovra,non si sa chi l’ha effettuata, non si sa chi si trovasse ai comandi, non si sa la ragione della perdita di equilibrio della nave e del conseguente suo abbattimento, tuttavia si parla, si condanna e si discute, facendo un danno gravissimo alla marineria italiana che, perchè lo sappia il comandante De Falco, è tra le migliori del mondo.
Io al posto del De Falco non avrei permesso la pubblicazione di quella telefonata che è offensiva non certamente per lo Schettino che merita tutte le condanne, ma per il sistema di cui lo stesso De Falco fa parte.
In queste trasmissioni spazzatura ho visto persino direttori di giornali che normalemente si occupano di finanza, discutere di problemi totalmente estranei alla loro cultura. Cosa ne sanno dell’IMO? Cosa conoscono della STWS convenzione internazionale sugli standard di addestramento del personale marittimo? Penso poco o nulla. Però si parla perchè bisogna fare Aodience, bisogna mettere la pubblicità e poi assistere al buon Giletti che interrompe la dipendente della Costa che cercava di spiegare la correttezza delle procedure seguite e questo non è corretto. Se non ci fosse stato del personale efficiente e ben addestrato col cavolo che 4200 persone sarebbero sbarcate indenni nell’arco di un tempo brevissimo.


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