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Il Naufragio del Concordia e il balletto dei media

La tragedia del Concordia e l'incompetenza che tutti ritengono sia la causa principale del disastro. Proprio l'incompetenza, invece, è da escludere. Un errore di qualche metro ha fatto la differenza tra una manovra spericolata ed un disastro.

Da alcuni giorni vediamo che giornali e telegiornali sbattono “il mostro” in prima pagina. Trasmissioni televisive con attricette “naufragate” che recitano maldestramente la loro disavventura; conduttori televisivi che a tutti i costi cercano responsabilità, disservizi, disorganizzazione ed incompetenza; ufficiali della Guardia Costiera elevati al soglio pontificio prossimi a salire sugli altari; telefonate con sproloqui e parolacce che diventano slogan. Comici che irridono alla marineria italiana ironizzando sul detto “Italia popolo di navigatori”; ambientalisti e ministri tecnici improvvisati, che gridano all’allarme per il disastro ambientale per l’ipotetica fuoriuscita del bunker dalla nave.

Tutto questo per fare del sensazionalismo e magari nella malcelata speranza che i morti aumentino a dismisura per dare ancora di più all’untore incompetente e fare qualche minuto in più di trasmissione e di Audience.

Ci sono anche ufficiali della marina o della Guardia costiera che si interrogano sul come o chi abbia abilitato lo scellerato autore del naufragio a comandare una nave di quelle dimensioni, dimenticando che, guarda caso, gli esami per la progressione nella carriera vengono fatti proprio nelle direzioni marittime e proprio la Guardia costiera rilascia i certificati di abilitazione

Una gran confusione. Esperti improvvisati che nulla sanno del perché o del per come una nave dal peso di 137000 tonnellate possa galleggiare e perché quel condominio ambulante non sprofondi nelle azzurre acque del mare. Tuttavia parlano discutono, accusano!

C’è persino chi ricorre alla sfortuna che ha perseguitato la nave sin dal suo battesimo.

Mi è capitato di leggere insulti di vario tipo diretti al comandante Schettino ed il più ricorrente è quello di “incompetente” che detto dal personale della Guardia costiera è tutto dire. Assistere all’indignazione del caro Vespa che denuncia il fatto che a dirigere la lancia era un cuoco, ignorando che il cuochi fanno parte dell’equipaggio e che ciascun membro dell’equipaggio ha una funzione nelle emergenze che si verificano e ricoprono un ruolo preciso e ben determinato. Non sa il caro Vespa e con lui molti milioni di italiani che gli ufficiali su navi di quel tipo sono una ventina e che l’equipaggio ha diversa nazionalità. E’ una babele!

Nessuno fa però caso al fatto che la nave è rimasta a galla per quasi un’ora e che poi, improvvisamente, nell’arco di un tempo brevissimo si è abbattuta su un lato che guarda caso è opposto a quello dove si è verificata la falla. Occorre lo spostamento di migliaia di tonnellate per far sbandare la nave in quel modo e determinarne l’abbattimento.

La compartimentazione di galleggiabilità su quelle navi è puntigliosa e i sistemi stagni sono tra i più sofisticati; eppure la nave ha perso la stabilità e di conseguenza la riserva di spinta. Perché?

E’ chiaro che l’eventualità che la nave potesse abbattersi ed affondare era esclusa proprio per le motivazioni di cui sopra e tale circostanza ha probabilmente determinato i ritardi nell’approntamento delle lance e nel dare l’ordine di abbandonare la nave. Probabilmente si pensava (e non lo pensava solo il comandante, forse anche la Compagnia che probabilmente era informata di tutto dal comandante) che in virtù proprio di quella compartimentazione di galleggiabilità la nave avrebbe potuto raggiungere, magari, il porto di Livorno e fare sbarcare in tutta sicurezza i passeggeri

Il comandante De Falco, invece di preoccuparsi di organizzare i soccorsi che la guardia costiera aveva l’obbligo di organizzare, si impegnava in un duetto intriso di parolacce.

Mi chiedo dove fosse la Guardia costiera quando sono stati effettuati gli altri 52 passaggi ravvicinati non solo da parte della Concordia, ma da parte di tutte le navi da Crociera. Solo ora ci si accorge che è vietato avvicinarsi alla costa.

Ritengo che tra gli insulti espressi nei confronti del comandante quello di incompetente non è assolutamente condivisibile. Proprio la competenza e la sicurezza e la padronanza del mezzo lo hanno tradito. Un tragitto ed una manovra fatta decine di volte escludeva qualsiasi margine di errore. Solo di questo, cioè di negligenza, arroganza o di spacconaggine può essere accusato, ma non certamente di incompetenza.

Sono altri gli incompetenti.

Penso distrattamente a coloro che permettono che sulle navi che battono bandiera italiana ci sia un equipaggio misto con comuni ed anche ufficiali di nazionalità tra le più varie che hanno percorsi didattici e di apprendimento e certificazione della professionalità di gran lunga inferiori a quelli da noi richiesti ai nostri ufficiali e marinai.

Cosa dire di quelli che fanno partire le navi con un numero di ufficiali ridotto che obbligano a turni di guardia estenuanti.

Come qualificare quelli che certificano la robustezza e la sufficienza a navi come la Haven che poi affonda miseramente al largo delle coste liguri creando un immane disastro ecologico.

Ci viene difficile, ma non troppo, catalogare quanti gridano al disastro ambientale per quelle 2500 tonnellate di carburante che rischiano di finire in mare e ignorano o fingono di ignorare che le petroliere di tutto il mondo per anni hanno gettato centinaia di migliaia di tonnellate di crudo (non raffinato) in mare durante le operazioni di lavaggio delle cisterne. Il canale del Mozambico, il Nord Atlantico ed anche il Mediterraneo erano percorsi da strisce di petrolio e chiazze estese centinaia di miglia. Sconcezza che è stata ridotta con l’introduzione del sistema L.O.T (Load On Top).

Dov’erano gli ambientalisti?

Penso con tristezza a coloro che stanno distruggendo la formazione della Marina mercantile italiana con norme illogiche, assurde ed offensive della più comune intelligenza. A mo’ di esempio cito le disposizioni che prevedono che qualsiasi diplomato, come un geometra o un odontotecnico, frequentando un corso di 500 ore potrà accedere alla carriera di ufficiale scegliendo alla fine del corso se seguire la carriera di macchine o di coperta. Dov’era la Guardia costiera quando ha avallato e permesso una simile sconcezza?

Si pensi che gli studenti del nautico del corso capitani per lo studio della sola meteorologia ed oceanografia utilizzano 200 ore di lezione.

E’ come se un laureato in legge facesse un corso di qualche centinaio di ore e venisse abilitato all’esercizio della professione medica assumendo il ruolo di dirigente medico nella clinica di chirurgia d’urgenza del Gemelli.

Ed allora il comandante Schettino con tutta la sua la sua arroganza, condita da una buona dose di spacconaggine pur non potendolo assolvere per il suo atto assurdo ed inutile, non è condannabile né più né meno di altri altrettanto responsabili.

I commenti più votati

  • Di Giuseppe D’Urso (---.---.---.157) 24 gennaio 2012 07:30

    Apprezzo gli interventi al mio articolo che si possono in parte condividere, certamete le opinioni di condanna del comandante che non ho inteso assolutamente giustificare, nè assolvere. Da ex ufficiale della marina, su navi di gran lunga più grandi e pericolose del Concordia, posso certamente affermare che il comportamento del comandante, ancorchè competente e capace, è disdicevole.
    Ho contestato la telefonata del De Falco e il grande riverbero suo media per la sua inutilità. Come è stato acutamente osservato nessun coordinamento sarebbe stato possibile visto che sul ponte di commando non arrivavano più informazioni, nè credo fosse possibile accedere agli altri ponti.
    Quello che ho voluto evidenziare è la cantilena continua fatta da tutte le Tv per riprendere quello che è stato un malaugurato incidente, causato se volete dall’arroganza e dalla spacconeria, ma diversa è l’ipotesi che spesso si sente in questi programmi spazzatura che ci sarebbe una responsabilità del sistema in quanto non ci sarebbe sufficiente controllo sulle capacità di chi viene posto al comando di una nave.
    Quello che mi fa rabbia è che queste affermazioni vengano fatte proprio dai controllori dell’efficienza e delle capacità.
    Il buon De Falco ed i suoi colleghi spieghino le cause della morte dei marinai della Moby Prince ed il perchè nel ritardo dei soccorsi.
    L’istruttoria non è neanche cominciata e non si sa nulla sull’evolversi della manovra,non si sa chi l’ha effettuata, non si sa chi si trovasse ai comandi, non si sa la ragione della perdita di equilibrio della nave e del conseguente suo abbattimento, tuttavia si parla, si condanna e si discute, facendo un danno gravissimo alla marineria italiana che, perchè lo sappia il comandante De Falco, è tra le migliori del mondo.
    Io al posto del De Falco non avrei permesso la pubblicazione di quella telefonata che è offensiva non certamente per lo Schettino che merita tutte le condanne, ma per il sistema di cui lo stesso De Falco fa parte.
    In queste trasmissioni spazzatura ho visto persino direttori di giornali che normalemente si occupano di finanza, discutere di problemi totalmente estranei alla loro cultura. Cosa ne sanno dell’IMO? Cosa conoscono della STWS convenzione internazionale sugli standard di addestramento del personale marittimo? Penso poco o nulla. Però si parla perchè bisogna fare Aodience, bisogna mettere la pubblicità e poi assistere al buon Giletti che interrompe la dipendente della Costa che cercava di spiegare la correttezza delle procedure seguite e questo non è corretto. Se non ci fosse stato del personale efficiente e ben addestrato col cavolo che 4200 persone sarebbero sbarcate indenni nell’arco di un tempo brevissimo.

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.37) 23 gennaio 2012 10:29

    Ma chi ha scritto questo articolo?

    Il papà di Schettino?
  • Di (---.---.---.137) 23 gennaio 2012 11:35

    Una persona certamente competente e non un un incompetente come quelli che frequentano le trasmissioni televisive.
    Tutti parlano senza sapere. L’italia è quel paese dove tutti sono CT della nazionale. Quando perde tutti sanno cosa sarebbe stato giusto fare, chi convocare, ma se l’Italia vince allora anche se ilgioco è stato pessimo e il risultato è stato acquisito per l’incapacità dell’avversario allora va tutto bene.
    In Italia è così. Tutti sanno tutto e parlano di tutto.

  • Di (---.---.---.37) 23 gennaio 2012 11:52

    Talmente competente da riuscire a dire (letteralmente):

    " Non ho abbandonato la nave! Dopo aver sbattuto sono inciampato e mi sono ritrovato dentro la barca di salvataggio insieme a numerosi passeggeri ".
    Dare delle responsabilità anche ad altri mi sembra condivisibile.
    Dire che la televisione è piena di incompetenti è addirittura banale
    Difendere l’ indifendibile...
  • Di (---.---.---.137) 23 gennaio 2012 12:26

    Non mi pare che l’articolo difenda Schettino, anzi credo che ci sia una ferma condanna del comportamento dell’ufficiale.

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.78) 23 gennaio 2012 13:06
    Damiano Mazzotti

    Forse alla base della tragedia c’è anche la stanchezza del comandante e di buona parte dell’equipaggio. Bisognerebbe valutare a fondo anche questo aspetto e verificare quante ore dietro fila hanno lavorato negli ultimi due giorni. E anche quante giorni di riposo hanno tra una crociera e l’altra. A questo punto mi sa che lo sfruttamento lavorativo è arrivato anche per gli ufficiali delle navi da crociera e non solo per camerieri e altr figure minori.

  • Di (---.---.---.37) 23 gennaio 2012 14:29

    Frasi come 

    "Sono altri gli incompetenti."
    "non è condannabile né più né meno di altri altrettanto responsabili."
    a me suona proprio come una difesa.
    Soprattutto alla luce di quello che ha fatto.
  • Di (---.---.---.137) 23 gennaio 2012 15:12

    La frase completa è : "

    "Ed allora il comandante Schettino con tutta la sua la sua arroganza, condita da una buona dose di spacconaggine pur non potendolo assolvere per il suo atto assurdo ed inutile, non è condannabile né più né meno di altri altrettanto responsabili."

    Il fatto che si rtenga che possano eserci altri responsabili non significa che si assolva il comandante Schettino o lo si difenda.
    Quello che credo si cerchi di evidenziare nell’articolo è il fatto che si tratta della scempiaggine di un unico soggetto, pur preparato e competente, ma per colpa di tale atto non può assolutamente mettersi in gioco la marineria italiana, l’organizzazione di un intero equipaggio. 

  • Di (---.---.---.240) 23 gennaio 2012 16:11

    Incompetente? No, ha ragione D’Urso, non era la prima volta che Schettino comandava una nave. Però, non c’è dubbio che la Concordia è arrivata a ridosso delle scogliere a velocità tale da rendere inevitabile l’impatto con gli scogli. Ergo, probabilmente non c’era lui ai comandi.
    In tal caso anche il comandante in seconda non era vigile come doveva.
     Il sottoscritto è possessore di patente nautica da diporto e sa benissimo che i momenti che richiedono la massima attenzione del timoniere sono la prossimità della costa e le manovre di ormeggio.
     Una nave di quel tonnellagio, 114.000, tonn., a velocità di crociera ha bisogno di chilometri per fermarsi e all’aumentare della velocità, i chilometri necessari per smaltire l’abbrivio aumentano un misura esponenziale. Certamente il comandante Schettino non ignora queste nozioni elementari, ed è per questo che dobbiamo ritenere che egli non fosse ai comandi al momento immediatamente precedente all’impatto, ma sia intervenuto extrema ratio, azionando macchine indietro tutta e poi virando bruscamente facendo fare alla nave un testa coda. Non credo che si sarebbe potuto fare di meglio. Cesare Zaccaria

  • Di paolo (---.---.---.237) 23 gennaio 2012 19:20

    Perché invece di fare congetture non aspettiamo i risultati dell’inchiesta (scatola nera) per sapere come è andata realmente ?

    Damiano stiamo parlando di una nave da crocera ,non siamo in miniera e il ruolo del comandante e dei suoi secondi è un ruolo prettamente di responsabilità . A meno di non cominciare a tirare in ballo anche lo stress da comando . Manca solo quello.

    A mare calmo ,assenza di avarie ,nessun sabotaggio o attentato
    ,un comandante che porta una nave supertecnologica come questa a sbattere ,dando per scontato che conoscesse il proprio mestiere , significa soltanto che ha sbroccato di brutto o per ragioni contingenti , tipo stabilire il record di approccio alla costa o perché in altre faccende affacendato ,in ogni caso per una leggerezza imperdonabile e non giustificabile.

    Il comportamento tenuto successivamente al botto , fa pensare che questa nave fosse in mani sbagliate e non è ,caro D’Urso ,una questione di voler fare i tuttologi è la nuda e cruda evidenza dei fatti ,documentati e registrati in video ed in audio.Dico signori : "sbalzato dalla nave con i secondi ,in borghese e con computer in mano e finito dove? nella scialuppa di salvataggio . Ma non vi basta?
    Il fatto poi che io abbia la patente di guida ,non significa di per se che per la strada mi comporto correttamente ,altrimenti non ci sarebbe neanche un incidente (salvo guasti o cose simili) .

    In un altro post ad un mio commento che stigmatizzava duramente il comportamento di Schettino e sottolineava la giustezza e la durezza doverosa (per quello che stava succedendo) del richiamo di De Falco , un genio italico mi ha detto che ho visto troppi film d’avventura americani (alla Bruce Willis).

    Questa è proprio la differenza che fa degli italiani quello che siamo ,ossia male combinati perché manchiamo dei fondamentali, poi ci incazziamo con i tedeschi per lo spread.
    ciao

  • Di (---.---.---.6) 23 gennaio 2012 21:20

    Paolo,

    Il genio italico te lo conferma e ti chiede, per la prossima volta, di linkare il post incriminato invece di riassumerlo a parole tue, così che gli altri possano leggere e capire il tono della discussione e delle risposte in assenza di distorsioni di significato da te operate.

    Ripeto il concetto: se Schettino ha effettivamente abbandonato la nave non ne è più il capitano, il suo futuro sarà fatto di condanne varie, ma in quel momento non era più il capitano di niente. Farlo risalire a bordo, ammesso che fosse stato possibile, era ininfluente dal punto di vista dello svolgimento dei soccorsi, che a quanto pare sono andati avanti senza che Schettino salisse a bordo. Quindi era ininfluente in quel momento ed è stato ininfluente nella realtà, perché Schettino a bordo non è risalito e i soccorsi sono andati avanti lo stesso. Questi sono i fatti, il resto è un colossal di serie Z pieno di effetti speciali.

    La differenza tra Italiani è che ci sono persone come te che pensano che lo spread vada male a causa degli Schettino e Italiani come me che sanno perfettamente che l’Italia è in malora da molto prima del disastro del Concordia e che dare addosso a Schettino sarà sicuramente catartico, ma fa tanto pizza e mandolino. Spiega ad un tedesco che sei meglio di Schettino solo perché gli dai addosso su un sito internet. Sai le risate che si fa?

    Persone ci sono morte, c’è un procedimento in corso per stabilire responsabilità varie, ci saranno tristemente pratiche di indennizzo legate a cosa verrà stabilito giuridicamente, e tu ancora blateri di onore, parlando di un uomo che ha chiaramente lasciato la nave e i passeggeri in balia del loro destino. Almeno questo è quello che affermi tu, scegliendo di non vagliare minimamente l’ipotesi che effettivamente sia caduto da bordo, mentre agli atti la dinamica non è stata ancora accertata. Ecco, quell’uomo, a sentirti, l’onore l’aveva già perso - per il solo fatto di aver lasciato la nave, indipendentemente dal risalirci - e De Falco ha solo sprecato tempo a telefono con lui. I soccorsi sono andati avanti con Schettino sulla lancia, non è risalito a bordo a quanto pare, non ha obbedito agli ordini di De Falco, come da ammissione dello stesso. Ne consegue che quel pezzo di telefonata è stato assolutamente inutile, perché niente ha portato in termini di efficienza delle manovre di evacuazione. Però indossare la maglietta con su scritto Salgaabordocazzo deve essere molto figo.

    Chiosa: siamo tutti bravi a fare i comandanti del Titanic davanti ad un pc o leggendo un libro. La realtà è fatta di situazioni che possono mandare in pallone una persona, anche la più preparata e coscienziosa. Il che non giustifica minimamente il capitano, ma da qui a continuare con questo folklore degli italiani sani che danno addosso allo Schettino di turno ce ne corre. Non è Schettino che ha rovinato l’immagine dell’Italia. A tal proposito ci riusciamo tranquillamente tutti assieme, da decenni, e certi commenti lo dimostrano ampiamente.

    Ps. l’armatore ha la facoltà, in qualsiasi momento, di esonerare il capitano dal comando. Ci sono state telefonate tra Schettino e il responsabile Costa e non mi risulta che Schettino sia stato esonerato in quel frangente. Le deduzioni a seguire sono abbastanza ovvie.

  • Di paolo (---.---.---.237) 23 gennaio 2012 23:47

    Eccolo qui ,l’ho citato ed è subito comparso . Per chi vuol leggerlo è sul post di Marco Barone(che ovviamente non c’entra nulla) .

    Lui sa che l’Italia va male ben prima del disastro del Concordia e lo ringraziamo per questa fondamentale rivelazione . Quello che invece lui trova difficoltà a capire è che la sommatoria di comportamenti "indecenti "  (come quello di Schettino post botto) in tutti i segmenti della società sono proprio la causa di un paese in malora . Il deficit etico e del senso del dovere sono la causa principale del disastro ma te li ritrovi in politica , in un ospedale o in un tribunale come nella vita di tutti i giorni .

    Altrimenti mi spieghi questo signore il perché dello scalpore(leggi indignazione) a livello mondiale che ha ingenerato il comportamento di questo pseudo comandante.

    Basta con i giustificazionisti e i ben’altristi,non se ne può più ,chi sbaglia paga . Punto.
    saluto D’Urso e tutti i convenuti, compreso il mio tenace amico .

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.166) 24 gennaio 2012 01:06
    Damiano Mazzotti

    In aereo c’è il pilota e il copilota e in caso di emergenza il copilota conta...

    In aereo gli incidenti si verificano in prevalenza quando è il comandante a pilotare, anche se ha maggiore esperienza, perchè è più difficile criticarlo per gli errori, anche da stanchezza, che ogni essere umano compie nell’arco della sua vita lavorativa.

    In aereo c’è anche l’ingegnere di volo che ha le sue belle e brutte responsabilità.

    A questo proposito se potete leggete "Fuoriclasse. Una storia naturale del successo" di Malcolm Gladwell (Mondadori, 2009). 

     

  • Di Giuseppe D’Urso (---.---.---.157) 24 gennaio 2012 07:30

    Apprezzo gli interventi al mio articolo che si possono in parte condividere, certamete le opinioni di condanna del comandante che non ho inteso assolutamente giustificare, nè assolvere. Da ex ufficiale della marina, su navi di gran lunga più grandi e pericolose del Concordia, posso certamente affermare che il comportamento del comandante, ancorchè competente e capace, è disdicevole.
    Ho contestato la telefonata del De Falco e il grande riverbero suo media per la sua inutilità. Come è stato acutamente osservato nessun coordinamento sarebbe stato possibile visto che sul ponte di commando non arrivavano più informazioni, nè credo fosse possibile accedere agli altri ponti.
    Quello che ho voluto evidenziare è la cantilena continua fatta da tutte le Tv per riprendere quello che è stato un malaugurato incidente, causato se volete dall’arroganza e dalla spacconeria, ma diversa è l’ipotesi che spesso si sente in questi programmi spazzatura che ci sarebbe una responsabilità del sistema in quanto non ci sarebbe sufficiente controllo sulle capacità di chi viene posto al comando di una nave.
    Quello che mi fa rabbia è che queste affermazioni vengano fatte proprio dai controllori dell’efficienza e delle capacità.
    Il buon De Falco ed i suoi colleghi spieghino le cause della morte dei marinai della Moby Prince ed il perchè nel ritardo dei soccorsi.
    L’istruttoria non è neanche cominciata e non si sa nulla sull’evolversi della manovra,non si sa chi l’ha effettuata, non si sa chi si trovasse ai comandi, non si sa la ragione della perdita di equilibrio della nave e del conseguente suo abbattimento, tuttavia si parla, si condanna e si discute, facendo un danno gravissimo alla marineria italiana che, perchè lo sappia il comandante De Falco, è tra le migliori del mondo.
    Io al posto del De Falco non avrei permesso la pubblicazione di quella telefonata che è offensiva non certamente per lo Schettino che merita tutte le condanne, ma per il sistema di cui lo stesso De Falco fa parte.
    In queste trasmissioni spazzatura ho visto persino direttori di giornali che normalemente si occupano di finanza, discutere di problemi totalmente estranei alla loro cultura. Cosa ne sanno dell’IMO? Cosa conoscono della STWS convenzione internazionale sugli standard di addestramento del personale marittimo? Penso poco o nulla. Però si parla perchè bisogna fare Aodience, bisogna mettere la pubblicità e poi assistere al buon Giletti che interrompe la dipendente della Costa che cercava di spiegare la correttezza delle procedure seguite e questo non è corretto. Se non ci fosse stato del personale efficiente e ben addestrato col cavolo che 4200 persone sarebbero sbarcate indenni nell’arco di un tempo brevissimo.

  • Di (---.---.---.197) 24 gennaio 2012 15:10

    Ciao Giuseppe D’Urso,

    sono l’utente del commento xxx.6, tirato in ballo nolente da Paolo (Eccolo qui ,l’ho citato ed è subito comparso) per rettificare le affermazioni a me attribuire in modo distorto da quest’ultimo.

    Vorrei far presente che non ho mai affermato che Schettino sia innocente o giustificabile, in alcun commento da me inserito, nonostante il buon Paolo si sbracci tra varie discussioni per veicolare il contrario, ho invece diverse ribadito che la sua posizione sia indifendibile. E’ per questo che gli chiedevo di linkare le discussioni cui Paolo fa riferimento, perché si leggesse il mio pensiero e non quello attribuitomi.

    Detto questo, da persona che ha fiducia nell’operato della magistratura e nessun interesse all’assoluzione di Schettino, ma che vorrebbe che certi episodi non avvenissero più e che spera quindi che OGNI responsabilità sia accertata, avverto notevole disagio in una situazione in cui tutto sembra già deciso, il colpevole unico individuato e pare che il processo sia praticamente inutile, tanto già si sa come è andata. Questa superficialità è purtroppo tipica italiota, di un paese in cui tutti infrangono le leggi e quindi non hanno alcun interesse a che le indagini vengano fatte a 360* ma sia punito solo quell’unico che le ha infrante in modo manifesto.

    Ritengo che ove Costa crociere e la capitaneria di porto abbiano autorizzato o lasciato correre su manovre potenzialmente pericolose, non ci sia niente di male a chiederne conto, perché - come ho scritto altrove - hanno da temere indagini solo quelli che hanno commesso un reato. Chi ha agito nel massimo rispetto delle norme non potrà che vedere riconosciuta la propria correttezza. Se non c’era niente di strano in quegli inchini, se erano autorizzabili e leciti, è bene che sia sviscerato perché di fatto il dubbio sta facendo fare alla marina italiana una pessima figura, con tutte quelle foto che ormai girano incontrollate in rete. A questo punto è meglio che venga fatta chiarezza.

    La mia idea su quello che è successo al Concordia parte dall’ipotesi bravata più o meno richiesta/autorizzata/imposta, ma che Schettino poteva appunto esimersi dal compiere, in quanto uomo al comando. Ma che tutti facciano finta di non sapere, che fosse improvvisata, quando addirittura la sorella del cuoco aveva salutato via FB il passaggio del Concordia... Su quello che è successo dopo, avrei bisogno di chiarimenti, data la mia scarsa conoscenza del diritto di navigazione ed è anche per questo che commento il tuo post: sono contento di parlarne con qualcuno che ne capisce e può chiarirmi dei dubbi personali ma che immagino sia condivisi da tanti.

    La mia idea è che Schettino abbia rimandato il più possibile il mayday, concordandolo con Costa, per una questione squisitamente economica e di immagine. A quanto ho capito una volta lanciato il segnale di SOS poi bisogna risarcire chiunque abbia partecipato ai soccorsi. Credo che Schettino abbia erroneamente, e ripeto erroneamente (quindi è responsabile) valutato male la capacità della nave di rimanere in assetto verticale, non prevedendo l’abboccamento su un fianco e questa errata valutazione l’ha portato a decidere di aspettare soccorsi autorizzati da Costa invece di ordinare l’evacuazione immediata. Forse pensavano di poter portare la nave in porto e far scendere lì i passeggeri silenziando il più possibile l’accaduto (scusa ufficiale blackout?) o comunque di poter gestire l’evacuazione della nave in modo meno dispendioso economicamente, con più tempo a disposizione e in condizioni più agevoli di quanto non sia avvenuto. Ripeto, questa è una mia speculazione, che io sappia non basata su elementi di fatto e quindi con essa non intendo accusare nessuno o giustificare qualcuno. Sto solo cercando di capire cosa sia avvenuto, anche perché non ho elementi per pensare che Schettino fosse un incompetente e pare che i test tossicologici abbiano dato esito negativo. Quindi o era impazzito improvvisamente o certe decisioni hanno una spiegazione, sicuramente disdicevole (ripeto non intendo dire che sia innocente o giustificabile), ma comunque razionale.

    Vorrei capire, con il tuo aiuto, alcune cose. Se per le navi passeggeri come la Concordia vigono gli stessi limiti di distanza dalla costa che valgono per una qualsiasi imbarcazione privata (500m dalla riva se non sbaglio), fatte salve ovviamente le rotte autorizzate necessarie all’imbarco/sbarco dei passeggeri. O se quella norma, così precisa, vale solo per i diportisti della domenica e non per le rotte commerciali/turistiche di navi di un certo peso, per le quali si va invece a buon senso, basta che si proceda in sicurezza, termine bello ma che non significa niente. Questo per capire se e come i precedenti inchini potevano/dovevano essere sanzionati o autorizzati. Questo è un punto che non viene mai sviscerato sui media: esiste una normativa precisa a riguardo o si fa un po’ come pare, ma in sicurezza? A guardare i tg sembrerebbe di si.

    Ho letto poi alcuni di alcuni dubbi sulla possibilità che la nave si sia inclinata in quel modo, cosa non possibile se in perfetto stato. Questo è almeno quello che si dice in rete e secondo me sarebbe un ulteriore punto su cui fare chiarezza, se la valutazione non è macroscopicamente sballata. Una nave come la Concordia, con lo scafo squarciato da un lato, come dovrebbe inabissarsi? Io non lo so, magari qualcuno potrebbe spiegare queste cose, ma temo che non avverrà da Giletti.

    Ho inoltre letto commenti riguardo la famosa norma dell’abbandono: alcuni dicono che non debba essere interpretata alla lettera, in quanto altrimenti il capitano di una nave sarebbe votato al suicidio o alla galera in tutte quelle situazioni in cui, mentre la nave affonda, non sia possibile determinare se e quanti uomini siano presenti sullo scafo, o magari si sappia con certezza che ve ne siano alcuni intrappolati in posti irraggiungibili e sia in dubbio solo il loro stato di salute. In pratica sia abbastanza scontato che siano morti, ma se non c’è la certezza il capitano non può abbandonare la nave. Che fa, affonda con essa pena il carcere? Questo non per giustificare Schettino, che verosimilmente non è assolutamente caduto sulla lancia come afferma (quindi non lo giustifico), ma per capire se è vero che con quella norma si intenda, meno alla lettera, che il comandante deve sovraintendere a tutte le operazioni di soccorso, ma anche non necessariamente sulla nave. Ripeto, non sono mie scuse per giustificare alcuno, ma ho letto speculazioni in tal senso e mi piacerebbe chiarire dei dubbi che credo siano condivisi.

    Resto dell’opinione che la telefonata tra De Falco e Schettino sia poco influente dal punto di vista dello svolgimento dei fatti (Schettino non è risalito sulla nave dopo, ed è un fatto, quindi niente è cambiato dal punto di vista della gestione dei soccorsi a seguito di quella telefonata) che da un punto di vista di accertamento delle responsabilità: ci saranno decine di testimoni che hanno visto Schettino sulla lancia e lo scoglio, quindi aver registrato e poi diffuso quella telefonata non aggiunge alcun dettaglio utile alle indagini. Almeno a mio avviso.

    In ogni caso, grazie delle risposte e della discussione avviata,
  • Di paolo (---.---.---.237) 24 gennaio 2012 17:16

    Questo xxx.197 o ci fa o ci è .
    Gradirei sapere dove e quando io ho mai affermato che lui assolvesse il comandante Schettino .
    Ho pure precisato ,a scanso di equivoci ,che su quello eravamo tutti d’accordo .

    Questo incartatore cerca di truccare il contesto , è incredibile . Mi sono riferito ad una sua affermazione che ho definita " criptica" circa future fortune di Schettino (.. che tra qualche anno ritroveremo coperto d’oro .. testuale), fondate su una sua previsione che poi si è rivelata totalmente sbagliata e sostenuta anche dallo stesso autore dell’articolo Marco Barone , ossia che l’armatore avesse fornito il difensore d’ufficio a Schettino , con ciò confermando la correità in quanto avvenuto .
    Ho suggerito che probabilmente la cosa era dovuta ad uno standard di procedura nell’immediatezza dei fatti , ma che una volta accertate le singole responsabilità ,l’armatore non solo si sarebbe tirato indietro ma avrebba preso (probabilmente)posizione con una rivalsa su Schettino .

    Mi ha risposto che le mie erano solo supposizioni( le sue invece erano certezze) . Quando due ore dopo l’ho informato che era successo esattamente quello che supponevo , il permaloso si è sentito piccato e ha cominciato lo sputtanamento , cercando di incartare il tutto .

    Io per esempio al suo posto avrei ribadito : cazzarola avevi ragione ,oppure è vero ho toppato , oppure semplicemente niente . Questo invece è partito a razzo.

    A chi è interessato (non credo molti) , solo per stabilire un principio di verità , visto che essendo un sito di dialogo è che è giusto sapere con chi si dialoga ,rimando all’articolo citato e ai commenti fatti ,e con questo chiudo sperando di non dovermi più confrontare con un soggetto " sui generis" come questo .

  • Di (---.---.---.142) 24 gennaio 2012 18:17
    Caro Paolo,

    Io non giustifico il resto di niente e non trucco il resto di niente (ennesime illazioni sulla mia persona che ti permetti dall’alto di non si capisce cosa), infatti ti sto pregando di linkare discussioni che tu hai tirato in ballo, non io. Quindi non sono io che parto a RAZZO, ma tu che continui a trollare, tirandomi in mezzo a discussioni in neanche avevo partecipato, come questa. Cito testualmente: "In un altro post ad un mio commento... BLABLABLA... un genio italico mi ha detto che ho visto troppi film d’avventura americani...". E ancora dopo: "Eccolo qui ,l’ho citato ed è subito comparso". Che problemi hai nei miei riguardi, Paolo? Ce la fai ad accettare il concetto che qualcuno abbia opinioni differenti dalle tue o devi stigmatizzarlo ove passi? Esiste l’ipotesi "ignorarsi".

    Io non trucco il resto di niente, infatti non ho alcun problema a che vengano linkate le discussioni originarie, come netiquette prevede, cosa che ti ho anche chiesto, mentre invece ti ostini a riassumerle a parole tue. Chi insiste a distorcere a parole proprie i pensieri altrui non sono io. Io non ho alcun problema a citare tue parole che sono sparse in questa discussione, perché certe cose le hai scritte eccome.

    Vuoi sapere dove affermi che io assolva il Capitano Schettino? Solo in questa discussione: "Eccolo qui ,l’ho citato ed è subito comparso... BLABLABLABLA....

    Altrimenti mi spieghi questo signore il perché dello scalpore(leggi indignazione) a livello mondiale che ha ingenerato il comportamento di questo pseudo comandante.

    Basta con i giustificazionisti e i ben’altristi,non se ne può più ,chi sbaglia paga . Punto"

    Puoi gentilmente spiegare a chi ci legge ove io avrei scritto che chi sbaglia non debba pagare? Cortesemente linkando al post originario con le mie frasi, non riassumendo a parole tue. Grazie.

    A differenza tua, io chiedo indagini su tutti gli interventori nella vicenda, anche a garanzia degli stessi, proprio perché chi sbaglia deve pagare. Tutti. E non ho mai affermato niente di diverso da tutto ciò, anche se a leggerti si direbbe ben altro. 

    Guarda che a chi ci legge non gliene frega niente né di me, né di te, né di quello che pensi di me. Fattene una ragione e trova pace, invece di tirarmi in ballo in modo distorto in luoghi in cui neanche avevo scritto, vantandotene pure.

    Qui si dovrebbe parlare del disastro del Concordia, non di quello che pensi tu degli intervenuti. Got it?

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