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Commento di

su Chiude Liberazione: colpa dei "compagni" o dei tagli all'editoria?


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30 dicembre 2011 20:23

Ma che articolo è questo? Quante copie vende Liberazione? (3500). Quanto prende dallo Stato (oltre due milioni e mezzo di euro), Quanti sono i redattori? (circa una trentina). Il Paese è al collasso e questi sono conti credibili? Altro che libertà di informazione, con quei soldi si aprono almeno tre asili nido e li si tengono in piedi due anni interi.
E quando mai l’attuale direttore ha ripianato il debito che si era prodotto nella gestione Sansonetti? Al massimo è stata la ’proprietà’ a rimettere i conti in ordine.
Perchè, poi, l’articolo non spiega che intenzione del governo è rapportare i finanziamenti pubblici alla reale diffusione dei quotidiani, alla composizione degli organici e, soprattutto, all’innovazione teconologica.
Liberazione non ha una edizione telematica degna di questo nome, non ha una organizzazione interna centrata sui nuovi modelli di giornalismo on line ed al momento la redazione sembra considerare il digitale una ’diminutio’.
Il giornalismo, anche su una pubblicazione come Agoravox, scritta da dilettanti, deve rispettare le regole del giornalismo: ovvero informare e non propagandare. Si lascino la demagogia o le interviste sedute ai media di Palazzo e si spieghi ai cittadini che se Liberazione chiude è perchè non avendo più lettori (o quasi) non si regge in piedi. E la colpa di questo non è di Rifondazione, ma di chi non sa realizzare un quotidiano di qualità. Ovvero gli attuali ’occupanti’.


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