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Commento di

su Non sono d'accordo con chi condanna le violenze


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17 ottobre 2011 21:03

In merito all’articolo mi sento solo di dire che la violenza va capita, c’è un disagio che va ascoltato ma che comunque quel tipo di violenza non è comprensibile. Da qui faccio un breve collegamento a questi due commenti per spiegarmi meglio dicendo che, a Paolo, secondo me dire che al violenza è inaccettabile per natura etica mi spiace ma non sono d’accordo. L’uomo continua a rifiutare la sua natura. Siamo animali, forse tra i più violenti e aggressivi a causa della maggiore capacità intellettiva (e non il contrario) rispetto agli altri animali. La violenza fa parte di noi dalla notte dei tempi, sia che credi in Dio o no. E’ li c’è sempre stata. A Francesco dico che non sono sicuro che la violenza politica sia scorretta. Ora non sono così colto da poter affrontare un argomento del genere, ma da quello che ricordo, dagli studi ecc... le rivoluzioni, di qualsiasi natura esse fossero, venivano sempre raggiunte con la violenza. I diritti, l’indipendenza, la libertà, le eguaglianze. Tutto. La violenza di sabato era solo sbagliata. Come molta gente non si ferma a riflettere su queste violenze, i violenti non hanno riflettuto abbastanza su come far capire i loro problemi. Così fai incazzare il povero risparmiatore che voleva vendere l’auto per arrivare a fine mese e che invece ora è li a spegnerla. Dare fuoco a una macchina? a cosa serve?dar fuoco ai negozi? a cosa serve? hai rotto le vetrine di una banca? bravo e ora?ripaga l’assicurazione con i tuoi soldi. Ci vuole violenza nel senso che la scossa deve arrivare forte, ma non sui poliziotti che vengono elogiati quando arrestano un ladro che ti stava per entrare in casa e insultati quando proteggono un quartiere da una guerriglia. E’ troppo presto per ribellarsi davvero. Se si continua così come diceva Francesco la "cricca di violenti" si allargherà all’operaio, al piccolo imprenditore, all’impiegato delle poste. 

Li non sarà più violenza. Sarà rivoluzione. 

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