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Commento di Lisa

su Le donne devono andare in pensione prima degli uomini: le ragioni tecniche


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Lisa 23 settembre 2011 10:07

"le donne hanno generalmente avuto più vite lavorative, una in azienda, una come madre, una come moglie, una come casalinga ecc... Sono generalmente più stanche attorno ai 55/60 anni, dei coetanei maschi, con l’aggravante che al loro orizzonte non c’è gestione di potere, ma solo faticosi incarichi marginali.

Conclusione, tenere le donne al lavoro fino a tarda età, è un furto tecnico, e uno spreco di risorse sociali insostituibili."

La considerazione che precede è sacrosanta, tant’è che è stata posta a base , per tanti anni, delle leggi che regolavano la previdenza della donna. Oggi, in virtù di logiche economiche e maschiliste, la si vuole disconoscere.

La donna , nella maggior parte dei casi , lavora il doppio degli uomini, dentro e fuori casa.

Fanno eccezioni le donne come Emma Bonino che non mi risulta abbia una famiglia, non ha avuto figli da crescere, e, per giunta, ha sicuramente una cameriera (visto che se lo può permettere con lo stipendio che ha)

Io mi ricordo che tempi addietro si parlava addirittura di volere remunerare il lavoro delle casainghe in quanto utile alla società e alla famiglia.

Orbene le donne che lavorano, quelle che prendono un salario normale sono costrette a fare anche il lavoro delle casalinghe.

La parità tra uomini e donne non ci sarà mai se le donne vengono penalizzate in questo modo. Inoltre c’è da dire che le prospettive di vita le si accorceranno se sarà obbligasta a lavorare per tanti anni il doppio degli uomini.

Io ritengo che sia giusto far scegliere alle donne se lasciare il lavoro anticipatamente rispetto agli uomini. Almeno questo !!! Il tutto naturalmente a suo discapito visto che la pensione è proporzionale agli anni di servizio.


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