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 Home page > Tribuna Libera > Le donne devono andare in pensione prima degli uomini: le ragioni (...)

Le donne devono andare in pensione prima degli uomini: le ragioni tecniche

Mandare in pensione le donne che lavorano alla stessa età degli uomini è tecnicamente un furto.

Ci sono ampie ragioni perchè vadano prima in pensione, tecniche, sociali, di interesse pubblico

1. Le pensioni delle donne sono poco reversibili.

Le donne che lavorano ed hanno lavorato, in grandissima maggioranza, sopravvivono ai mariti, o non hanno mariti a carico (o perché non ci sono mariti o perché i mariti hanno un loro reddito) per cui la loro pensione rarissimamente ha la probabilità di essere reversibile. Quindi normalmente la pensione delle donne lavoratrici si estingue con loro. Tecnicamente la durata media delle loro pensioni è inferiore a quella media degli uomini, che, in grande maggioranza, diventa reversibile Di questo occorerebbe tener conto; ma il legislatore attuale vuole solo tagliare per usare i soldi dei contributi da altre parti.

2. La donna lavoratrice ha una attesa di vita inferiore anche di 5 anni alla donna di pari età che non abbia lavorato.

Passiamo alle ragioni sociali e di interesse pubblico:

- la maggioranza delle donne, per effetto delle assenze per maternità e per le politiche discriminatorie seguite negli anni non fa carriera. Rimane in incarichi faticosi e alienanti, a basso salario. Le loro pensioni sono più basse di quelle degli uomini.

- le donne sono elemento di stabilizzazione della famiglia, e tengono insieme il tessuto sociale, sia da mamme, sia da nonne, sia da zie. Libere dal lavoro in azienda, producono una infaticabile attività sociale di protezione e sviluppo, fanno crescere i figli più sani. La presenza attiva di una donna in famiglia è fattore di ricchezza complessiva, e un grande risparmio di risorse sociali.

- le donne hanno generalmente avuto più vite lavorative, una in azienda, una come madre, una come moglie, una come casalinga ecc... Sono generalmente più stanche attorno ai 55/60 anni, dei coetanei maschi, con l'aggravante che al loro orizzonte non c'è gestione di potere, ma solo faticosi incarichi marginali.

Conclusione, tenere le donne al lavoro fino a tarda età, è un furto tecnico, e uno spreco di risorse sociali insostituibili.

Ed è pure una ingiustizia grave, voluta da questo liberismo avido, che non ha nessun riguardo per chi merita, come le mamme, il massimo riconoscimento dalla società.

L'avidità è la vera misura delle politiche previdenziali attuali.

Se fossimo più saggi, riconosceremmo almeno 2 anni di anticipo età per ogni figlio, e terremmo almeno una differenza di tre anni fra maschi e femmine, nel limite di età.

La società tutta ne avrebbe enormi vantaggi. E non dovremmo vergognarci di fronte alle nostre mamme, alle nostre mogli, alle nostre figlie, che abbiamo lasciato massacrare nei loro diritti previdenziali da politici corrotti, e sindacalisti opportunisti, avidi e ipocriti.

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.243) 22 settembre 2011 19:24

    Il primo motivo non ha pregio alcuno. Se non c’è solidarielà nella reversibilità per "colpa" dei maschi che muoino prima, ci sia nell’età di pensionamento!
    Il secondo motivo nemmeno. La Repubblica è fondata sul lavoro, sul far morire prima uomini e donne!
    Il terzo ha il pregio di considerare il valore sociale della maternità e quindi sarebbe opportuno il pagamento di almeno tre anni di contributi figurativi per ogni figlio. Per l’anticipazione di tre anni per motivi di sesso non ha ragione alcuna, anzi il fatto ch’essa vive più a lungo deve agire sul livello della pensione o sulla sua durata presunta, altrimenti andrebbe a carico dei giovani, che di questi tempi sono squattrinati di loro.

    • Di francesco (---.---.---.12) 22 settembre 2011 20:59

      Il nostro presidente del consiglio dice che la patonza deve girare. Ha le idee molto chiare.
      Si applichi il principio alle pensioni femminili, e così si capisce molto meglio l’articolo ( nel senso giornalistico, non della patonza)
      Si sa, moltissimi vogliono le donne serve, sottomesse, e sempre a lavare i calzini, dopo aver portato lo stipendio a casa. . Questo principio governa oggi la politica delle pensioni. E ci sono donne che sono d’accordo, tipo la Emma Bonino (donna in senso di genere).
      Ma forse se le donne si accorgono che sono maggioranza, il principo del lavaggio calzini potrebbe essere ribaltato.

  • Di (---.---.---.215) 23 settembre 2011 01:56

    più che ragioni tecniche a me sembrano un’accozzaglia di luoghi comuni, per giustificare i privilegi pensionistici delle donne...contento l’autore di farlo...

  • Di Lisa (---.---.---.193) 23 settembre 2011 10:07

    "le donne hanno generalmente avuto più vite lavorative, una in azienda, una come madre, una come moglie, una come casalinga ecc... Sono generalmente più stanche attorno ai 55/60 anni, dei coetanei maschi, con l’aggravante che al loro orizzonte non c’è gestione di potere, ma solo faticosi incarichi marginali.

    Conclusione, tenere le donne al lavoro fino a tarda età, è un furto tecnico, e uno spreco di risorse sociali insostituibili."

    La considerazione che precede è sacrosanta, tant’è che è stata posta a base , per tanti anni, delle leggi che regolavano la previdenza della donna. Oggi, in virtù di logiche economiche e maschiliste, la si vuole disconoscere.

    La donna , nella maggior parte dei casi , lavora il doppio degli uomini, dentro e fuori casa.

    Fanno eccezioni le donne come Emma Bonino che non mi risulta abbia una famiglia, non ha avuto figli da crescere, e, per giunta, ha sicuramente una cameriera (visto che se lo può permettere con lo stipendio che ha)

    Io mi ricordo che tempi addietro si parlava addirittura di volere remunerare il lavoro delle casainghe in quanto utile alla società e alla famiglia.

    Orbene le donne che lavorano, quelle che prendono un salario normale sono costrette a fare anche il lavoro delle casalinghe.

    La parità tra uomini e donne non ci sarà mai se le donne vengono penalizzate in questo modo. Inoltre c’è da dire che le prospettive di vita le si accorceranno se sarà obbligasta a lavorare per tanti anni il doppio degli uomini.

    Io ritengo che sia giusto far scegliere alle donne se lasciare il lavoro anticipatamente rispetto agli uomini. Almeno questo !!! Il tutto naturalmente a suo discapito visto che la pensione è proporzionale agli anni di servizio.

  • Di (---.---.---.215) 23 settembre 2011 10:52

    privilegi pensionistici per le donne ??


    TRATTASI DI PRIVILEGI ANACRONISTICI !
  • Di (---.---.---.140) 12 aprile 2012 15:48

    quando tutti gli uomini faranno tutto cio’ che fanno le donne....allora si,che sara’ vera uguaglianza!!!!io vorrei proprio vederli!!!!!

    • Di Tommaso (---.---.---.192) 8 marzo 2018 15:35

      Io invece vorrei vedere le donne fare gli stessi lavori degli uomini, come ricostruire le strade, costruire case, sturare tombini, lavorare il metallo in mezzo a vapori chimici e frese taglienti, lavorare in mezzo a metallo fuso che stizzona; e poi vedere se hanno anche il coraggio e la forza di accettare le lamentele dell’altro sesso

    • Di Cristian Cheli (---.---.---.25) 5 febbraio 2020 15:59

      Allora, mio padre, come tanti altri di miei amici (tra i 20 e 30 anni), in casa hanno sempre aiutato e fatto quello potevano in base al tempo disponibile e alle loro capacità. in particolare era quasi sempre mio padre (in pensione a 60 anni e 5 mesi perché faceva un lavoro usurante) che da appena nato si svegliava per darmi il biberon, perché mia mamma faceva la turnista e aveva la sveglia alle 4.00 della mattina, ha cucinato molto spesso la cena (ora lo faccio sempre io in casa), lei spazzava e lui dava lo straccio (ora questi lavori ce li dividiamo io e mio padre). non riusciva a fare altro perché era camionista ed era in giro fino a sera e inoltre lavorava fino a tardi dopo cena per costruire la nostra casa. mio padre ha fatto non il doppio del lavoro, il triplo del lavoro, anche perché si impegnava tutto il weekend per lavorare attorno a casa, andava a lavorare da lunedì a venerdì su un camion, a volte anche per 13 ore al giorno, e a casa aiutava pure. non aveva quasi mai un momento di riposo. Quindi prima di dire ciò, cara signora, guardi un po’ più avanti del proprio naso, abbi rispetto, e si informi.

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