Mio marito nato gennaio 51 è ormai disoccupato da 7 anni dopo 32 anni di
contribuzione INPS, al fine di ottenere la pensione di anzianità col
primo requisito raggiungibile in base alla attuale legge vigente ha
versato dal 2008 al 2011 tre anni di contributi volontari e in tal modo maturerà a gennaio 2012 il requisito 96 = 35 anni di
contributi e 61 anni di età anagrafica.
Due domande:
1) Con cosa sopravvivono i disoccupati prossimi alla pensione qualora innalzassero nuovamente l’età pensionabile?
2) Il
versamento dei contributi volontari aveva il solo scopo di raggiungere il
requisito 96, qualora annullino la validità di tale requisito, intravedo
una "truffa finanziaria?" a danno dei contribuenti da parte dell’INPS che ha
intascato i contributi versati senza più riconoscere il requisito di diritto alla
pensione di anzianità per cui erano stati versati. Sottolineo che in una
famiglia rimasta senza alcun reditto, avere investito liquidazione + risparmi comporta un onore pesantissimo.
Avete voi qualche
delucidazione o suggerimento in merito alla possibilità di
sensibilizzare i legislatori sulla tragedia dei pensionandi e sulla possibilità di intraprendere una vertenza legale avverso l’Inps?
Ritengo di non essere
(purtroppo) i soli in questa tragica situazione: Vi ringrazio per il
vostro riscontro.