Rileggo ora di questa tristissima e significativa vicenda, esemplare di come nel giro di pochi lustri certi valori fondamentali della società abbiano subìto un completo capovolgimento; mi dà un’amara soddisfazione la certezza quasi matematica che quel padre (e magari anche quel giudice) raccoglierà i frutti della tendenza pedagogica che tende a fare di ogni bambino prima e di ogni adolescente qualche anno più tardi un tirannello titolare di ogni diritto e libero da qualsivoglia senso del dovere o scrupolo.
Far provare ai tanti che invidiano (?!?) il "comodo" lavoro del docente cosa significhi svolgerlo al giorno d’oggi anche solo per una settimana sarebbe, oltre che un atto divugativo ed educativo, anche una nemesi di raffinata perfidia.