Meglio di peggio >
Già a fine 2009 Berlusconi affermò che eravamo usciti dalla crisi “meglio di altri”. Ancora oggi il Premier ed i suoi Ministri ripetono che “il paese è ricco” e che la situazione è “meglio di quella di altri paesi”. Dalla disoccupazione al tenore di vita, dall’economia alla tenuta dei conti pubblici.
Eppure 1 giovane su 3 è senza occupazione, la spesa alimentare è calata del 3% in un anno ed il tasso di crescita è metà della media europea.
La Borsa è regredita sui valori minimi del 2009 e nei primi 5 mesi del 2011 il Debito pubblico è aumentato di 54 miliardi sfiorando quota 1900.
Ecco allora una manovra blindata per “aggiustare” i conti e pareggiare il bilancio 2014. Fonti autorevoli fanno però osservare che senza la crescita gli “aggiustamenti” non finiranno mai.
Un Pil che cresce dell’1% non può “tenere il passo” di inflazione ed interessi in aumento del 3%. Moltiplicare “tagli” ed imposte rischia di deprimere ancor più l’economia.
Certi slogans “consolatori” reggono solo nel teatrino di Pantomima e Rimpiattino …