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 Home page > Attualità > Politica > L’Italia dei privilegi

L’Italia dei privilegi

Numeri che fanno rabbrividire, tanto sono distanti dalla realtà quotidiana che l’Italia vive. Precari, disoccupati, giovani senza un futuro, saccheggiati del loro domani. Una compagine governativa che ha dato il peggio di sé, senza coraggio, senza quel barlume di intelligenza e di lungimiranza, affossata nell’egoismo dei suoi privilegi.

Di seguito, per chi volesse continuare nella lettura, gli stipendi e i rimborsi spese dei parlamentari italiani:

Stipendio Euro 19.150,00 al mese;

Stipendio base circa Euro 9.980,00 al mese;

Portaborse circa Euro 4.030,00 al mese;

Rimborso spese affitto circa Euro 2.900,00 al mese;

Indennità di carica (da Euro 335,00 circa a Euro 6.455,00);

Più

Telefono cellulare gratis;
Tessera del cinema gratis;
Tessera teatro gratis;


Tessera autobus – metropolitana gratis;
Viaggi aereo nazionali gratis;
Circolazione autostrade gratis;
Piscine e palestre gratis;
FS gratis;
Aereo di stato gratis;
Ambasciate gratis;
Cliniche gratis;
Assicurazione infortuni gratis;
Assicurazione morte gratis;
Auto blu con autista gratis,
Buvette gratis.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di pv21 (---.---.---.152) 20 luglio 2011 20:03

    Meglio di peggio >

    Già a fine 2009 Berlusconi affermò che eravamo usciti dalla crisi “meglio di altri”. Ancora oggi il Premier ed i suoi Ministri ripetono che “il paese è ricco” e che la situazione è “meglio di quella di altri paesi”. Dalla disoccupazione al tenore di vita, dall’economia alla tenuta dei conti pubblici.

    Eppure 1 giovane su 3 è senza occupazione, la spesa alimentare è calata del 3% in un anno ed il tasso di crescita è metà della media europea.
    La Borsa è regredita sui valori minimi del 2009 e nei primi 5 mesi del 2011 il Debito pubblico è aumentato di 54 miliardi sfiorando quota 1900.

    Ecco allora una manovra blindata per “aggiustare” i conti e pareggiare il bilancio 2014. Fonti autorevoli fanno però osservare che senza la crescita gli “aggiustamenti” non finiranno mai.
    Un Pil che cresce dell’1% non può “tenere il passo” di inflazione ed interessi in aumento del 3%. Moltiplicare “tagli” ed imposte rischia di deprimere ancor più l’economia.

    Certi slogans “consolatori” reggono solo nel teatrino di Pantomima e Rimpiattino

  • Di (---.---.---.139) 21 luglio 2011 02:33

    buon post...

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