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La balena bianca con il morbillo

Già si parla del dopo Monti, come se il suo mandato dovesse finire dopo domani, però si sa, i tempi politici oltre a essere grotteschi sono anche lunghi, indeterminabili e nella maggior parte dei casi pure inconcludenti, sia nella forma che nella sostanza.

La fine legislatura, che vede il ritorno alle urne, alla Democrazia sostanzialmente, si preannuncia già come uno stravolgimento dell’intero quadro politico, sempre che le indiscrezioni che vengono ventilate abbiano un fondamento, io penso di sì.

Pierferdinando Casini, in perfetto stile democristiano da prima Repubblica, secondo Affaritaliani, starebbe lavorando ad un progetto che porterebbe ad una fantomatica aggregazione fra Pdl, Pd e Terzo Polo, una coalizione in grado di bilanciare gli estremismi per una presunta affidabilità di Governo. Del resto la pagina politica che stiamo vivendo è proprio questa, una coesione fra i principali partiti per traghettare una manovra che nulla ha di equo, e che molto probabilmente non servirà a costruire un futuro nuovo.

Fuori Berlusconi ormai logoro, fuori Bersani ormai non più credibile su diversi aspetti e via libera ad un nuovo burattino. Come sostengono in molti, la manovra è quella di creare un grande rassemblement cristiano-popolare che faccia perno sull’Udc e che si allarghi ai cattolici di destra e di sinistra, eclissando quel poco che di sinistra è rimasto, magari incorporando anche alcune anime di essa.

Per intenderci una balena bianca con il morbillo. Sembra uno scoop, ma in realtà non lo è per niente, è una strategia chiara da tempo, appoggiata anche da alcune frange che si definiscono di sinistra, ma che con essa non c'entrano nulla. Marini, importante esponente del Partito Democratico sosteneva qualche tempo fa: “Noi dovremmo abbandonare il partito riformista per tornare a una sinistra per di più inquadrata nella gloriosa – lo dico senza ironia – socialdemocrazia europea? E’ una posizione bizzarra. O il segno di una leggerezza politica che ha toccato pure noi”.

Capite bene che il disegno strategico e perverso non è una novità, è se mai una profonda anomalia nella eticità di far politica, una disgregazione quasi totale di tutte le connessioni che la legavano una volta alla società, al senso di appartenenza.

Tale situazione, che molto probabilmente si attuerà senza troppi problemi di sorta, andrà a togliere quel poco di fiato che è rimasto alla già labile idea di costruire a sinistra un campo nuovo di forze che vadano ben oltre l’esperienza degli attuali partiti, quali Pd, piuttosto che Sel o FdS.

Dunque, con molte probabilità, ci aspetta la Dc del terzo millennio, rivisitata nella forma, magari con l’aggiunta di qualche puntino rosso.

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