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Commento di iulbrinner

su La partecipazione politica femminile


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iulbrinner 28 giugno 2011 15:44

In realtà, caro amico, il confronto valoriale tra uomo e donna è in atto da tempo e non vede gli uomini nella veste di aggressori ma in quella di aggrediti.

Sono stati dati diversi nomi a questo confronto antagonistico voluto dal femminismo, che rispondono al nome di male-basghing o pestaggio morale antimaschile o, ancora, sono state riesumate teorie della razza superiore, che ascoltiamo ogni volta che si magnificano le qualità femminili e si denigrano quelle maschili in modo generale ed indiscriminato.
Sotto questo aspetto, direi che tu rovesci la realtà delle cose osservando misoginia laddove ad essere dilagante e priva di freni è una misandria estremamente diffusa.
E’ questa caduta etica e questo rovesciamento del senso delle cose che mi spinge a militare nella "questione maschile", che è, seppure a livello ancora embrionale, un fermento sempre più vivo, destinato a coinvolgere sempre più persone.
In ordine al tema della rappresentanza mi sembra che la tua posizione rifletta fedelmente la forzatura di molti; quella di ritenere la rappresentanza politica espressione di interessi di categoria sessuale, laddove, invece, la rappresentanza politica - affidata ai partiti o ai movimenti di pensiero - è espressione di un insieme coerente di valori condivisi nel quale l’appartenenza ad un sesso o a un altro non ha alcun significato.
Come non dovrebbe averne la razza, il credo religioso, l’età, il livello socio-culturale e tutte quelle prerogative della persona che ne qualificano la singolarità, nella differenza soggettiva dagli altri.
Non ha senso una rappresentanza politica degli interessi femminili, a meno di pensare che essa debba affermarsi a danno di quelli maschili.
Io credo che la rappresentanza politica non dovrebbe avere finalità settoriali o antagonistiche; semmai, sin dove possibile, rappresentare valori e ideali dotati di una relativa universalità.
Non è affatto un caso, in questo senso, che le donne in politica sembrano volersi e doversi occupare sempre, solo e in via prioritaria dei problemi delle donne, come se esistessero solo quelli.
In ultimo, quando suddividi il genere umano in due metà e ritieni che quella femminile sia migliore di quella maschile, partecipi anche tu di quel razzismo strisciante e ovattato di rosa che alligna nella nostra cultura di fondo.
Se tu sostituissi i termini uomini e donne con bianchi e negri o con ariani e non ariani otterresti il medesimo risultato manicheo.

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