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Commento di Alfonso C.

su Facebook: quel programma USA che crea profili falsi


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Alfonso C. 27 aprile 2011 04:31

La fantascienza ed in particolare quella deviata nella sua forma umoristica è piena di potentissimi supercevelloni abbattuti da comportamenti illogici tipici dell’Umano. Il tentativo di estrapolare uno schema logico in reazioni illogiche, inevitabilmente porta al crash del sistema.
Chi ha giocherellato con Eliza (cfr: http://it.wikipedia.org/wiki/ELIZA) utilizzato un generatore semantico (cfr: http://www.polygen.org/) o semplicemente si è trovato a dibattere con un sostenitore convinto del PDL, sa che riconoscere un’intelligenza reale da una simulata è la cosa più semplice del mondo.
Dieci battute e non di più ne servono per capire se il nostro interlocutore è una stupida macchina o un’umano stupido.
Ma uno spunto di meditazione, come un tarlo inevitabile, ci si presenta; quanti nel genere umano hanno effettivamente un’intelligenza (parlo d’intelligenza NON di cultura) superiore ad un Pentium I con l’accesso a 256 Mbyte di RAM a 133 Mhz?
E visto che i più non resistono all’autodistruttivo impulso di appartenenere a religioni, sette, deliranti gruppuscoli con improponibili teorie, con tutto il relativo corollario di slogan fatti, teorie precotte, banalità, luoghi comuni, allora non per potenza dei software ma per limitatezza dei nostri simili non è forse possibile che si possa applicare realmente quanto presentato nell’articolo?


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