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Commento di Vito Enzo Salatino

su L'Italia e la crisi libica


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Vito Enzo Salatino 8 aprile 2011 00:04

La guerra in Libia e l’Italia.

Le assunzioni di fondo dell’articolo sono condivisibili, in particolare per quanto concerne la confusione evidente negli obbiettivi e motivazioni dell’intervento militare di Francia e Inghilterra contro Gheddafi, tuttora non chiari, incomprensibili e quindi in complesso non condivisibili, nè adeguatamente motivati e giustificati.
E’ anche condivisibile il punto di vista dell’autore, il quale sostiene che la situazione è confusissima, con un esito finale della guerra incerto e presumibilmente addirittura contrario a quanto auspicato ed atteso da Sarkozi e da David Cameron, che sembrano essersi infilati nel solito vicolo cieco tipico degli interventi militari fatti contro un paese arabo.
Guerre all’americana contro gli arabi con bombardamenti massicci e destra e a sinistra che non colpiscono nulla di significativo, e interventi militari che non si vincono e non si perdono mai e che portano solo al caos, alla morte, e alle sabbie mobili in cui tutti si impantanano senza risultati positivi e apprezzabili per nessuno, ed alla fine della belligeranza, dopo anni o decenni, per sfinimento reciproco (vedasi Palestina, Libano, Israele, Iraq, Iran, Afghanistan, Pakistan, etc., e chi più ne ha più ne metta, e mettiamoci ora pure la Libia a due passi da noi, di cui la guerra proprio ci mancava !).

E’ anche chiaro che l’Italia si dimostra incapace di intendere e di volere in questa situazione, come d’abitudine, a causa dell’intrinseca insipienza e incompetenza dei nostri governanti incapaci di riconoscere e dirimere gli interessi morali e materiali propri della nazione italiana e altrui in frangenti difficili, giacchè basicamente trattasi di personaggi inferiori, di piccolo cabotaggio personale, che operano abitualmente a fini di lucro e di interessi privatistici e di parte, di vista politica e strategica ultracorta, e che l’interesse nazionale manco sanno cosa sia e a cosa serva, se non per il loro tornaconto personale.

Lo dimostra la loro continua oscillazione, prima verso il falso amore e denaro elergito per nulla, ora verso la falsa inimicizia nei confronti di Gheddafi e della Libia, segnali evidenti di gravi problemi di dissociazione mentale.
Per non parlare del Ministro degli Esteri che insipientemente ora riconosce il partito rivoluzionario libico di Cirenaica con un tempismo ridicolo, visto che ancora non si sa bene nemmeno chi e che cosa sia, cosa rappresenti e da chi è rappresentato e supportato, o del Ministro dell’Interno, eterno incapace di risolvere il problema dei migranti clandestini piagnucolando in continuo in Europa e in Libia, e che ora accoglie a braccia aperte i tunisini importati dalla Mafia, che con la Libia c’entrano come i cavoli a merenda, e gli riconosce pure il lasciapassare di Shengen in modo che se ne vadano liberi di scorrazzare per l’Europa, dopo il solito fiasco italico del rimpatrio al paese d’origine (la Tunisia ? ma che c’entra con la Libia, e chissenefrega dei problemi della Mafia, che sbaglia nazione di importazione, e di cui bisogna pure risolvere i problemi adesso, a dispetto dei francesi che conoscono e ci rinfacciano il doppio gioco governo-Mafia-tratta di esseri umani, come la droga e la monnezza !) 
In Veneto dicono: " se no i xe matti, non li volemo " !

Condivisibile anche il punto di vista che la Comunità Europea, a prescindere dall’Italia inesistente politicamente e internazionalmente, possa tentare e trattare con la Libia un accordo politico improntato ai principi di maggiore democrazia e libertà della popolazione libica e condivisione più distribuita del potere politico ed economico in Libia.
Non è invece plausibile che sia l’Italia ad essere in grado e all’altezza di sostenere e partecipare alla gestione del tentativo di risolvere il conflitto libico con le armi della diplomazia, dell’intelligenza, della moralità, della giustizia, e dell’interesse nazionale, perchè purtroppo questa dote di virtù e caratteristiche è del tutto assente presso i nostri governanti, sviati e frastornati da beghe e liti interne da pollaio infestato dalle faine, del tutto dequalificati e sconfessati dagli europei sotto questo aspetto, dopo le esperienze negativissime sulla gestione dei migranti clandestini in Italia e in Europa e sui rapporti con Gheddafi improntati alla farsa eroicomica e infantile dei danni di guerra e dei trattati di amicizia, con elergizione di caramelle farcite di pubblico denaro italiano sottobanco !

Posto invece che le problematiche nei rapporti con la Libia non sono ideologiche, ma essenzialmente economiche, industriali e commerciali, connesse con le enormi ricchezze energetiche di quel paese, in primis le infinite risorse in nuove energie rinnovabili di cui la Libia è strapiena, utilizzabili nell’interesse comune libico e nostro italiano, e dei paesi mediterranei limitrofi, andrebbero individuati i personaggi italiani di spicco (non sputt....i, nda) capaci, e all’altezza di tutelare gli interessi politici, morali, democratici ed economici nostri e della Libia insieme.
Generatori ed erogatori di enormi quantità di energia elettrica, reti e griglie di connessione di potenza elettrica diffusa e distribuita tra la Libia, l’Italia ed i paesi mediterranei limitrofi nord-africani, visto l’enorme potenziale energetico rinnovabile libico e le sue risorse energetiche di ogni genere, pari, tanto per avere un’idea, a 10.000 TWh/anno di energia elettrica potenziale solo come vento, quando il consumo attuale elettrico totale italiano è di 320 TWh/anno (cioè la Libia solo con il vento ha un potenziale elettrico 33 volte il consumo italiano, vale cioè in elettricità dal vento 33 Italie !).
Queste risorse energetiche libiche inesauribili vanno assolutamente prese in considerazione e fatte oggetto di trattative e diplomazia tra Italia, Libia e paesi mediterranei limitrofi, nell’interesse comune, imprescindibile per il nostro futuro,
E’ evidente che con la classe politica corrotta al governo in Italia e la sua intrinseca inaffidabilità e incompetenza tecnico-economica non si va da nessuna parte e si prendono solo sberleffi dagli europei che ci conoscono bene e ci considerano degli autentici arlecchini, come da sempre, con le conseguenze disastrose che detta attitudine nei nostri confronti, volenti o nolenti, comporta.

I governanti italiani sono ora relegati dagli europei a trattare il problema dei migranti clandestini, come da nostra competenza territoriale, e niente altro, chiaramente con la solita prospettiva di non saper mai risolvere neppure quello di problema, come già ampiamente dimostrato a causa delle connessioni Mafiose nella tratta degli esseri umani, accoglienza e gestione dei clandestini (ricordarsi Rosarno !).
L’Europa sa del piede in due scarpre tra Mafia e istituzioni nella tratta degli esseri umani dall’Africa, come per la droga, le armi, la monnezza etc. e sa che non vale piangere in Europa come fa il Ministro dell’Interno facendo lo gnorri sull’organizzazione Mafiosa nel trasporto, accoglienza e gestione del business dei clandestini in Italia e in Europa.
Che l’Italia si aggiusti a fare la guerra non alla Libia, che non serve a nulla e di cui abbiamo necessità come il pane per l’avvenire, ma alla Mafia e alla connivenza con essa nel traffico di esseri umani. 

Vito Enzo Salatino


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