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Commento di Giuseppe D’Urso

su L'indelicata difesa dei 426 presidi assunti


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Giuseppe D’Urso 17 marzo 2011 20:32

Visto che lei preferisce l’anonimato non potremo mai sapere e conoscere il suo grado di squallore. Una cosa è certa, siamo tutti al corrente del suo grado di viltà e di meschinità. Vedo che siete molto arrabbiati per lo sviluppo della situazione. Forse avete un po’ di preoccupazione. Io non ne ho mai avuta alcuna, nè ho alcun interesse se non quello di cittadino che pretende il rispetto della legge. So, anche, che mi diverto molto di più di voi. La gente che mi conosce sa bene da che parte pende la verità e sa bene a chi attribuire il termine "squallido" .La gente che conosce i fatti sa bene che siete degli abusivi tenuti in un posto da una legge incostituzionale. La gente conosce bene chi è andato a piatire dai vari deputati di turno, ed ha lacrimato dinanzi al parlamento ed ha consumato le ginocchia nelle anticamere di questo o quel deputato o senatore e lo ha fatto prima e dopo.
Presenteremo il ricorso dinanzi al TAR del Lazio senza alcuna remora o preoccupazione ed accetteremo il responso dei giudici. Certamente useremo la lingua per articolare le parole e non per leccare. Faremo tutto quanto è nelle nostre possibilità per il ripristino della legalità, non chiedendo favori. Il post che invita alla masturbazione cerebrale credo che, non essendo io dirigente,(fatto ampiamente noto) si debba ascrivere a quei dirigenti o amici di dirigenti che hanno prodotto questa serie sterminata di insulsaggini. Per il tizio che preferisce l’anonimato lo inviterei a meditare sull’ottetto puntato. Gli posso assicurare che sarebbe una meditazione illuminante.
Riguardo all’ignorantella che dimostra, ove ce ne fosse ancora bisogno, il suo grado di cultura, posso dire che sono illuminanti i "xkè" ed il "nn" per avere contezza della sua identità e francamente mi dispiace che sia scesa così in basso. Anche per lei suggerirei una attenta riflessione sull’ottetto puntato, ma credo, anzi ne sono certo, conoscendola, che non ha la più pallida idea di cosa sia. I rilievi linguistici non sono miei, poichè io mi firmo sempre, ma di qualcuno che, probabilmente, ha ritenuto di tutelare l’onore e la dignità della lingua italiana così barbaramente offesa negli interventi di questi dirigenti e non dirigenti. (su qui, quo, qua l’accento non va).


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