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Commento di Federico Pignalberi

su Travaglio e Il Giornale. C'è un giudice a Roma


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Federico Pignalberi 1 marzo 2011 22:36

Ringraziamo Enrico Tagliaferro, che sul suo blog ha anche pubblicato stralci della motivazioni della sentenza, per averci segnalato un’imprecisione: la sentenza d’appello, prima che intercorresse la prescrizione, condannava Travaglio a una multa di 100 euro, non 500 (che era la richiesta dell’accusa in prima grado) come avevamo scritto.

È falso invece che nessuno abbia detto mai che Previti era presente all’incontro. Lo disse (più di una volta), e Travaglio lo trascrisse nell’articolo, il colonnello Michele Riccio. Quello che Travaglio omise di scrivere (per la necessaria brevità imposta dalla redazione, dice lui, apposta per diffamare Previti, sostengono i giudici) è che, secondo il racconto di Riccio, Previti "era convenuto per altri motivi, legati alla comune attività politica con il Taormina, e non era presente al momento dei discorsi inerenti la posizione giudiziaria di Dell’Utri".

Confermiamo inoltre che Previti sia stato "appena citato" nell’articolo: il suo cognome compare una sola volta (unico riferimento alla sua persona) nel virgolettato di una frase di Riccio.

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