• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile


Commento di

su Le immense opportunità di un mondo arabo in pace


Vedi tutti i commenti di questo articolo

22 febbraio 2011 19:28

Io la vedo diversamente, non si tratta di libertà ma di prezzi dei generi alimentari che sono ai loro massimi storici e che in paesi che non hanno agricoltura e che devono importare tutto si è determinata una situazione insostenibile.

Poi quei ragazzi e quella popolazione non spendono la maggior parte dei loro redditi in cellulari e Internet ma li spendono in mangiare, quindi la crisi economica più prezzi del cibo ai massimi hanno determinato le rivolte.

La FAO l’aveva previsto nei suoi comunicati, quindi nulla di nuovo. Le avvisaglie le si avevano avute durante le rivolte di un paio d’anno fa nel sud America, famosa è stata quella delle Tortillas in Messico durante il precedente picco dei prezzi del cibo.

Adesso tocca al Nord Africa che importa molto del suo cibo e dove i proventi del petrolio non arrivano alla gente. Hanno una popolazione molto elevata in rapporto alle proprie risorse e questo è il principale problema, possono però sperare di ridistribuire maggiormente i proventi del petrolio, credo sarà difficile è più facile che la loro condizione peggiori.

Per esempio in Egitto sono in 80 milioni e hanno un territorio quasi tutto desertico (ho letto che la popolazione è quasi tutta nei pressi del Nilo), producono tre quarti di milione di barili di petrolio al giorno e nel 2010 li hanno utilizzati tutti per il consumo interno: come fanno a comprare il cibo dall’estero se non hanno i soldi della vendita di petrolio? Gli egiziani andranno solo in peggio, non vedo possibilità di miglioramento della propria condizione economica con qualsiasi regime democratico o non democratico, socialista o liberale.


Vedi la discussione






Palmares