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Commento di Alfonso C.

su Libia: repressione sanguinosa. 285 morti a Bengasi. Bahrain cede il governo


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Alfonso C. 21 febbraio 2011 00:03

L’indifferenza italiana.

Permettetemi una metafora. Se ad una festa dei vostri conoscenti iniziano a litigare, alzando i toni fino ad arrivare ai primi spintoni e se magari uno di questi è un vostro socio di lavoro, non fate, non dico un tentativo serio, ma almeno l’atto formale di separarli e mettere una parola di pace? Fosse nient’altro che per evitare l’accusa di essere stati spettatori indifferenti.
E se per estrema conseguenza il vostro socio colpisse l’avversario ferendolo gravemente o uccidendolo, le conseguenze non ricadrebbero anche sul vs. businnes?

In questo caso un invito alla ragionevolezza al "socio" Gheddafi sarebbe stato un atto dovuto per le elementari regole della diplomazia oltre che un minimo e lungimirante segno di apertura all’avversario in caso di inaspettati cambiamenti di scenario.
Leggendo in diversi forum e commentari, ho letto che diversi si preoccupavano dell’eventuale chiusura dei "rubinetti" energetici da parte di Gheddaffi, le ultime notizie ci dicono che i veri padroni dei rubinetti, le tribù berbere del sud Libia hanno minacciato loro di chiudere i rubinetti se il Rais non la finisce con i massacri.

Gli affari con la guerra si fanno bene quando la guerra è in casa altrui mica nella propria e questi "beduini" (termine usato con affettuosa ironia) saranno anche beduini ma non sono tanto scemi e ignoranti da non saperlo.
Loro sanno benissimo che esistono tre Libie (Cirenaica, Tripolitania e Fezzan) e frantumare l’unità attuale, per una difesa ormai improponibile di Gheddafi, vuol dire scovolgere gli assetti faticosamente trovati dopo il colonialismo.
Ma questo l’ho può capire un beduino ignorante, un idiota come me ma è troppo pretenderlo dai cervelloni che ci governano.


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