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Commento di

su Io non festeggio i 150 anni


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18 febbraio 2011 22:36

Paolo non intendo scendere sul terreno delle reciproche colpe o meriti tra nord e sud mi sembra una cosa del tutto priva di senso. il discorso è un altro vorrei che si capissero che fermo restante il valore incommensurablie dell’unità (che tra l’altro ha segnato l’avvento del sistema liberale al posto dei vari assolutismi di cui era piena la penisola) si tratta di comprendere quali siano stati i limiti di quel processo, quali di questi ancora ci tiriamo dietro e condizionano la nostra vita, la politica e tutto ciò che ne consegue. ti faccio un solo esempio: nella nostra storia noi non abbiamo nessuna battaglia di Valmy (1792) ma solo lazzari, sanfedismo e brigantaggio, e non solo al sud , diversamente dalla Francia il proletariato urbano, le masse contadine (del nord e del sud) sono state escluse (fatta una parziale eccezione per la Sicilia garibaldina) dal processo unitario. questo perché le terre demaniali e quelle espropriate agli ordini religiosi dovevano finire nelle mani di una piccola e rapace borghesia agraria, al nord come al sud. questa estreaneità, aggravata dall’attegiamento del vaticano, si è protratta fino ad oggi (ti risparmio i passaggi) ed è alla base del diffuso, radicato sentimento antipolitico, che mussolini prima e berlusconi poi hanno abilmente sfruttato. E poi pensa al fenomeno mafioso, da quanto tempo ce l’abbiamo? e il divario nord sud? e la corruzione politica? e il clientelismo? e il voto di scambio? (sempre a nord come al sud).. allora Paolo vogliamo parlare di cose serie o del canturrino insubro?


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