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Commento di delfino blu

su La farsa dei tornelli al Viminale e i super-straordinari


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delfino blu 16 gennaio 2009 12:12

Badge, è questa la parola chiave. In inglese vuole dire distintivo, una plastichetta sempre delle stesso materiale: cloruro di polivinile. E’ la tesserina magica che da sola può dimostrare se davvero siamo in ufficio o non ci siamo. E allora esiste l’Angelo del Badge, quello che si presenta alle sette del mattino e ne infila cinque tutti in una volta: gli altri quattro colleghi possono dormire tranquilli. C’è la bellona che usa il badge del suo amico dirigente. C’è quello che ha la piccola ditta di infissi fuori dell’ufficio -il classico secondo lavoro- e che strizza l’occhiolino alla guardia giurata. C’è chi si è fatto amico l’autista del direttore, e allora via con il badge.

In mancanza di tutte queste soluzioni, ce n’è un’ultima: studiare bene la planimetria del palazzo, ci sono gallerie, porticine segrete, corridoi nascosti, meglio di qualsiasi badge al mondo


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