Poco più di 24 ore al 2011.
Purtroppo viviamo in una società che pende ancora troppo dalla parte del "maschio". Dove l’uguaglianza è lontana dall’essere raggiunta. E tanta falsa apparenza di civiltà avanzata. Viviamo ancora con i miti della "superiorità".
Con un certo linguaggio che mostra chiaramente l’attitudine a giustificare certi gesti perché compiuti da chi appartiene a un certo gruppo. In questo caso la sessualità come metro di giudizio. Mentre il fondamento dovrebbe essere il diritto e la giustizia.
Come meravigliarsi che lo stesso si ripeta in altri campi?
Quanta strada da fare.
Auguriamoci il meglio e al più presto. Non demordendo mai. Anzi, impiegando maggiore forza per raggiungere almeno le tappe fondamentali ancora lontane. E non solo sulla carta. Deve cambiare radicalmente la mentalità. Cosa più difficile, ma non impossibile.