Fatta salva la solidarietà che si deve a chi in questo momento sta soffrendo, forse varrebbe la pena ricordare che la Cassa per il Mezzogiorno venne istituita non solo per finanziare interventi straordinari nelle regioni meridionali, ma anche nella regione Marche e nel VENETO, in quanto considerate aree depresse. I soldi, a suo tempo, il Veneto li ha avuti ed in misura molto maggiore rispetto alle regioni meridionali, perché mentre in Veneto quei soldi venivano utilizzati effettivamente per interventi straordinari, al sud ci si finanziavano la costruzione di scuole, strade ed ospedali, tutte cose che in un paese normale sono considerati interventi ordinari. Il sistema di infrastrutture su cui si regge l’economia del nord est è stato finanziato dal resto d’Italia ed il "furto" ai danni del sud continua ancora oggi: un esempio per tutti è la realizzazione della TAV attraverso la pianura padana che costa 54 milioni di euro al chilometro; più del doppio rispetto alla tratta Roma- Napoli che ne è costata 24 (e che qualche variazione altimetrica e qualche galleria ce l’ha), il tutto finanziato con i fondi FAS e quindi sottratti al meridione d’Italia. Pertanto mi sembra molto discutibile e gratuita l’affermazione che il Veneto riceva dallo Stato meno di quello che versa, non fosse altro per il fatto che questo dovrebbe costituire la normalità, anche in uno stato federale.


Giancarlo Gentili