Per quanto riguarda il sostegno economico alle casalinghe, o ai casalinghi, niente da eccepire, il lavoro casalingo è un lavoro a volte molto più pesante di altri, l’unica perplessità è rappresentata da chi dovrebbe pagarlo. Lo stato ? Forse. Ma per poterlo fare sarebbe necessario drenare ulteriori risorse dai contribuenti.
Potrebbe farlo intensificando la lotta all’evasione fiscale. No, troppo pericoloso, potrebbe erodere una buona fetta di consenso.
E poi in un periodo di crisi non si può raschiare il fondo del barile vuoto.
Il paradosso è che, probabilmente, sarà richiesto un incremento del gettito ai produttori di reddito (mariti o mogli) per finanziare gli emolumenti destinati alle loro mogli o mariti, senza risolvere il problema, anzi probabilmente in questo movimento di risorse si verificherà, la ormai collaudata eventualità che una parte si perderà nei meandri dell’amministrazione pubblica.
Per quel che concerne l’ingerenza delle autorità ecclesiastiche negli affari dello stato, niente di nuovo sotto il sole, ormai è un impero in disfacimento che tenta di risollevare le sue sorti alzando la voce.