Penso che tutti gli idoli da ragazzini da circa 20 anni siano completamente privi di qualsiasi velleità propriamente artistica (Robbie Williams, Justin Timberlake e tutta questa feccia che ha solo urlato la sua immagine artefatta e stantia di citazioni delle quali non vogliono rivelare la fonte). A malincuore devo dire che il primo a gettare le basi per questo scempio (nonostante sicuramente non fosse sua intenzione) è stato il duca bianco David Bowie che però a differenza di questi pseudo-talenti compose i meravigliosi pezzi dei quali chi ha memoria non può avere sicuramente un brutto ricordo. Ma la civiltà dell’apparire ha reso il prodotto come un complemento della confezione e infatti la creatività si è appiattita grazie a questa omologazione fatta di citazioni nascoste malissimo. Purtroppo Warhol aveva ragione. In un mondo di "reality" si rischia solo di dare perle ai porci facendo qualcosa di artisticamente sensato. Siamo lontani dalla meravigliosa esplosione innovativa che partì dalla fine anni ’60 e si concluse repentinamente a metà anni ’80.
Paolo Lugli