(continua)
In nessuna occasione abbiamo avuto un
approccio politico-diplomatico e le cose che scrivo le abbiamo dette in maniera
chiara netta ed inequivocabile. A fine febbraio in un
convegno organizzato da parte “terza” in cui ho svolto il per me
insolito ruolo di “padrone di casa” (ho introdotto la tematica,
illustrando le questioni più controverse su cui intavolare il dibattito) il
professor Marino Mazzini, il nostro professor Franco Battaglia e l’ingegnere Ugo Spezia, Segretario dell’Associazione
Italiana Nucleare, le hanno cantate a dovere alla controparte rappresentata dai
noti professori antinuclearisti Gianni Mattioli e
Massimo Scalia, quest’ultimo in rappresentanza di Lega Ambiente, e dal
dottor Giuseppe Onufro Direttore di Green Peace Italia.
Il pubblico, all’inizio
tendenzialmente orientato contro il nucleare, alla fine era in stragrande maggioranza
schierato sulle nostre posizioni.
Bisogna pertanto mettere da parte ogni
atteggiamento possibilista e scegliere per una carica così importante e
delicata, non solo una persona di grande prestigio che dia magari una illusione di trasversalismo, ma
anche una persona particolarmente competente e soprattutto in grado di
affrontare con successo un pubblico dibattito, risultando credibile e
convincente anche per il pubblico degli sprovveduti in materia, quali è la gran
parte dei cittadini elettori, quelli che verrebbero chiamati ad esprimersi in
un ormai probabile nuovo referendum.
Purtroppo ho personalizzato troppo il mio
intervento, contravvenendo al corretto approccio giornalistico. Chiedo scusa e
spero che questo intervento non venga “moderato”. Qui parlo da
ingegnere, da protagonista in prima persona della battaglia per il Rilancio del
nucleare in Italia. Sono rarissime le occasioni che ci consentono di parlare ad un pubblico relativamente vasto di lettori. Il nostro
“il Giornale” è una di queste rare occasioni. Gliene siamo tutti
grati.
Giorgio Prinzi
C.I.R.N.
Renzo Riva