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Commento di verygod

su QualCosa è Dio? Chi-è-sa


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Glaros - scrittura creat(t)iva verygod 23 dicembre 2008 16:05

Elia, io mi sforzo di mostrare la convergenza in Uno deile forme del potere storicamente più forti, di decodificarne l’accordo semiotico che ne caratterizza la complessa rete, che è una rete al contempo filosofica, sociale,economica, psicologica e religiosa. Mi sforzo di tracciare una mappa trasversale di questi territori, per poter individuare e legittimare la definizione del loro ’attrattore’ dominante, del ’dio-che-lega’, come lo chiamava lo studioso delle religioni Mircea Eliade.

Perché, come recita l’apertura del seminario R&S Reseaux et Sens e come ribadisco in http://www.agoravox.it/DiEU-La-doppia-verita.html :

" tra i mondi possibili ce n’è uno, che non è affatto immaginario. Solo che non tutti lo sanno. Molti neanche lo sospettano... "

Tuttavia, per poter valutare se sia possibile sostituire il ’dio’ corrente con uno diverso, non basta fare le ’anime belle’. Anzi, se è per questo, occorre svelare gli ’arcani’ del potere (nel senso del sostantivo e del verbo) non solo ai ragazzi delle scuole medie, ma anche a quelli dell’asilo. 

In caso contrario è ancora molto poco probabile che le banche centrali e le intellighenzie del marketing economico, politico e religioso, facciano propri l’ecologia della mente di Bateson, Il ’fisico’ Tao di Capra o l’Entanglement di Massimo Teodorani. Ed è altresì molto poco probabile che la crescita dell’indice di Wall Street veda nel michelangiolesco dito del quale si dà già atto nei sussidiari, qualcosa di meglio che 
le categorie correnti del presunto benessere e del loro ’generale equivalente’. Con o senza le ’sue’ carte di credo, pardon, di credito. (Erano rimasti fuori dal credo l’indice e le sue indic-azioni...)

A prescindere dal professato ateismo individuale, che non risponde in modo consono al senso della mia ’pro-vocazione’, se non si dà ’popolare’ disvelamento di certi arcani e della loro quotidiana rappresentazione, è molto più probabile che continui ad affermarsi la versione peggiore della shumpeteriana creatrice D-istruzione e di tutto quanto ad essa si ispira... Ancorché si tratti sempre e comunque di un’ispirazione e-terna, bisogna vedere dove guarda il ’suo’ centrale terzo occhio. Che so, se guarda dalla parte del centro di Casini ("Io centro") o di quello di Mastella ("Centro di questi giorni"); se il terzo occhio guarda al centro che sta a sinistra o al centro che sta a destra... O, addirittura, se questo assurdo occhio centrale, non stia a guardare solo se stesso. Come se si trattasse di un’assoluta id-entità.


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