De Sica ha totalmente ragione. Esistono due mondi separati e non comunicanti. Quello della gente comune e quello dei festival con annessi critici ed "amatori". Quel che piace ad un mondo non interessa all’altro e si potrebbe fare anche tutta la pubblicità del mondo ma il risultato sarebbe sempre lo stesso: di un certo film impegnato la gente comune continuerebbe a dire "due palle" e dei film popolari l’altro mondo "impegnato continuerebbe a dire che sono film senza qualità.
Ora non sarà un reato amare la farsa, che anche su questo De Sica appare corretto. In un intervista televisiva ad un cortigiano che gli chiedeva se i suoi lavori fossero commedia, lui ha risposto no, sono farsa, un pò com’era per l’avanspettacolo da cui sono nati tutti i grandi comici del secolo scorso.
Secondo il mio modesto parere i film "di qualità" dovrebbero cercare di essere meno introversi ed esoterici di quanto sono. Con un pò di buona volontà si potrebbe fare. Ma forse basterebbe togliere i sussidi di stato ed allora bisognerebbe fare i conti con il botteghino...