• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Tempo Libero > Musica e Spettacoli > De Sica e il suo dominio da cinepanettone

De Sica e il suo dominio da cinepanettone

E’ uscito oramai da una settimana il suo ultimo film, "Natale a Beverly Hills", con la regia di Neri Parenti, e Christian De Sica, oltre alle varie uscite per la promozione del suo ultimo "gioiellino", rilascia anche una coraggiosa intervista, quella al Corriere Della Sera , nella quale il celebre figlio d’arte gonfia un pò il petto riguardo il suo ultimo lavoro.

Oltre a elogiare il cast, bravissimi attori e ci mancherebbe secondo l’attore romano, Christian ha affermato con sicurezza che il suo cinepattone mantiene un intero sistema: "Mi rendo conto che è un po’ cafone dirlo. Però è un dato di fatto. A parte un paio di capolavori, il resto dei film raffinati fa incassi penosi. Le opere dei registi e degli attori premiati dalla critica non le va a vedere nessuno".
 
Affermazione che, purtroppo è vera da una parte, ma lasciata li fa quasi presupporre che sia il trash quello che va per la maggiore in Italia. Guardando gli incassi soltanto del suo film del 2009, vediamo che la cifra ammonta intorno ai 14 milioni di incassi (Ansa.it), un pò meno rispetto a quello del 2008, ma pur sempre efficace.
 
Questi dati lasciano comunque trapelare quello che è il gusto dello spettatore italiano medio, o quello di tante persone, numeri del genere fanno intendere che il prodotto confezionato dal celebre De Laurentiis, produttore, venga sempre apprezzato e che difficilmente possa deludere le aspettative. Rimane il beneficio del dubbio. Perchè incassano così tanto questi film?
 
 La celebre coppia "Boldi-De Sica" non esiste più, quella che aveva insistito su una comicità demenziale era riuscita a far affezionare molti fan, le storie non erano ripetitive e il cast rimaneva quasi sempre fedele, anno dopo anno, loro due erano intoccabili. Le cose da un paio di anni a questa parte sono cambiate.
 
De Sica non ha più una spalla fissa, in molti si sono alternati, Ghini sembra essere l’erede di Boldi ma non ha nulla per sostituirlo, non è propriamente un attore comico, forse lo sta diventando. Il resto del cast invece alterna vallette, presentatrici e riciclaggi vari che non lasciano un segno o un’identità a quello che è l’andazzo di questi film di Natale.
 
Se i film raffinati incassano poco si potrebbe pensare alla poca promozione che viene effettuata, al cast non sempre efficace, alle storie poco originali o comunque ripetitive in un Paese che vuole evidentemente "vivere" solo alcune sfumature della vita, o più probabilmente si mira a una fascia di pubblico che non è esigente come lo era un tempo.
 
Nell’era del peer 2 peer, nell’era di Internet che mette a disposizione qualsiasi prodotto artistico con una disarmante facilità, è scontato che film di un certo livello e diversi dallo standard annuale vengano visionati individualmente, grazie anche alla macchina cinematografica italiana che preferisce puntare su altro. A questo punto i conti tornano, forse si forse no, sta di fatto che questo dominio di cui si vanta tanto De Sica, è plausibile si, ma non per i meriti che lui pensa di avere, o almeno che aveva in tempi oramai lontani.
 

Commenti all'articolo

  • Di poetto (---.---.---.243) 29 dicembre 2009 10:51

     

    Sono anni, tanti, che De Sica sforna i cinepanettoni.

    La gente sa già cosa attendersi da questo genere di film.

    Viene, giustamente, da chiedersi il perché tanti continuino a vederli.

    Sarà per trovare un po’ d’evasione, un po’ di svago fatto sta che molti sono disposti a pagare il biglietto per vedere dei prodotti cinematografici di poco spessore.

    Ripeto, tutti quelli che vanno a vedere i film di natale di De Sica sanno che molte delle persone che vi recitano non sono attori e sono lì solamente come specchietto, sanno che le trame, le situazioni presentate sono così esili che stanno a malapena in piedi, eppure la gente riempie le sale.

    La cosa lascia sorpresi.

    Ci si dovrebbe attendere che prodotti di scarsa qualità sparissero col tempo, invece le cose non stanno così... è un po’ come se, ad esempio, si vendessero più auto di un modello senza aria condizionata, senza specchietti retrovisori, con difetti evidenti nei sedili e con gravi problemi sia nel motore che nell’impianto elettrico, di un modello perfettamente funzionante senza gravi difetti alla struttura il tutto a parità di prezzo.

  • Di Rocco Pellegrini (---.---.---.3) 29 dicembre 2009 15:34
    Rocco Pellegrini

     De Sica ha totalmente ragione. Esistono due mondi separati e non comunicanti. Quello della gente comune e quello dei festival con annessi critici ed "amatori". Quel che piace ad un mondo non interessa all’altro e si potrebbe fare anche tutta la pubblicità del mondo ma il risultato sarebbe sempre lo stesso: di un certo film impegnato la gente comune continuerebbe a dire "due palle" e dei film popolari l’altro mondo "impegnato continuerebbe a dire che sono film senza qualità.

     Ora non sarà un reato amare la farsa, che anche su questo De Sica appare corretto. In un intervista televisiva ad un cortigiano che gli chiedeva se i suoi lavori fossero commedia, lui ha risposto no, sono farsa, un pò com’era per l’avanspettacolo da cui sono nati tutti i grandi comici del secolo scorso.
     Secondo il mio modesto parere i film "di qualità" dovrebbero cercare di essere meno introversi ed esoterici di quanto sono. Con un pò di buona volontà si potrebbe fare. Ma forse basterebbe togliere i sussidi di stato ed allora bisognerebbe fare i conti con il botteghino...
     
     

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares