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Commento di

su La necessaria liberalizzazione dei servizi idrici


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23 novembre 2009 23:25

Sarò presuntuoso, ma parto da un presupposto, credo in quello che vedo e nelle persone che mi citano esperienze dirette.
A nord il servizio pubblico per lo più va bene e non ha bisogno di questa legge.
Un mio collega Siciliano non aveva mai fatto caso che qui le case non hanno cisterne sotto i tetti, ma non per sua ignoranza, solo perchè dalle sue parti è normale averle.
La privatizzazione non risolve il problema, semplicemente qualcuno si è accorto del "business" che si può fare su strutture che al nord sono già efficienti ma hanno costi "troppo" ridotti, vivaddio!
Onestamente, quante volte vi è mancata improvvisamente l’acqua in casa?
Quand’è l’ultima volta che avete avuto problemi con le fogne?
Io, in Lombardia, non ne ho memoria.
Una volta tanto che c’è qualcosa che funziona e costa meno che nel resto d’Europa dobbiamo sentirci in colpa?!
I nostri governanti (quelli veri, non i politici-burattini) si erano semplicemente dimenticati di torchiarci anche su questo!
Il vero spettro è che la mano lunga delle "mafie", che già impongono costi e disponibilità al sud, impongano anche le loro imprese e che al nord le usino per ripulire capitali, il tutto con la benedizione della legge.
In linea di principio non sono contro le privatizzazioni, posso scegliere se avvalermi o meno delle ferrovie, delle autostrade e (anche se è sempre più essenziale) della telefonia, però non sopporto che si metta mano a un diritto che dovrebbe essere universale, minimizzando la questione grazie alla semantica dei termini "proprietà" e "delega in gestione".
La sostanza è che grazie alla struttura di questa legge, ci saranno nuove "entità", poco identificabili o esaminabili, che si aggiungeranno alle attuali e che di fatto metteranno le mani in tasca ai cittadini (che non hanno tempo per informarsi sugli appalti pubblici) senza che si possa fare molto per opporsi.
Non è sufficiente "rassicurare" l’Opinione Pubblica, dipingendo il provvedimento come risolutore di situazioni drammatiche come quelle del Meridione per farlo sembrare normale.
Così come non è normale avere le cisterne sotto il tetto là dove ci sarebbe tutta l’acqua che serve!
Ci pensate ad una onestissima piccola-media impresa, con in mano l’appalto di ristrutturazione di un acquedotto "colabrodo" del sud? Come pensate che possano opporsi a qualche mafioso che gli faccia saltare mezzi e impianti ancora prima di iniziare come "semplice avvertimento"?
E magari al nord ci ritoveremo con servizi più cari là dove tutto funzionava egregiamente!
Non mi stupirei infatti se la mia zelante Sindachessa di Milano avesse già in tasca il nome di qualche "amico" imprenditore cui affidare la gestione del nostro acquedotto che sfido chiunque a definire "mal gestito".


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