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Commento di

su G.I Joe, un giocattolo per la democrazia


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23 settembre 2009 23:49

Caro Duke, grazie della sua risposta. Al suo collegha anomino non rispondero’piu’ perche lo ritengo totalmente inutile. Potrei evocare risposte piu intelligenti parlando con un mulo. Lei invece ha espresso delle cose interessanti e con tono piu maturo, cosa che mi spinge a continuare con lei questo dibattito.

 

E’ vero che sono insodisfatto della vita in America, ma soltanto da una decina d’anni. Cioe’ da quando l’amministrazione Bush/Cheney ha militarizzato la cultura di questo paese. Molto e’ cambiato qui in questi anni. Si vedono bambini delle scuole elementari gia con abiti militari addosso, come fosse una moda. Film e telfilm, cartelloni pubblicitari e programmi sulla radio. E anche nei dibattiti politici. Lei dice di avere la passione dei “Joe” da quando ha sei anni eppure non e’ mai andato a imbracciare un fucile o ad arruolarsi nei Marines. Ma lei ha avuto la fortuna di non crescere in un paese dove reclutatori dell’esercito visitano le aule scolastiche delle scuole superiori per convincere ragazzi neanche maggiorenni ad arruolarsi nell’esercito appena compiono i 18 anni. Spesso dopo queste visite, seguono telefonate a casa a volte anche con toni aggressivi, che hanno anche irritato migliaia di genitori spingendoli a denunciare questi fatti a giornali e televisioni (che sistematicamente ignorano queste denuncie o ne danno un risalto minimo). 

In effetti ce una grande differenza tra i media italiani e quelli americani. Prendiamo per esempio i recenti morti, sia americani che italiani in Afghanistan. In Italia i media hanno portato avanti in maniera indegna la ricerca della spettacolarizzazione della tragedia e del dolore delle famiglie. Intervistando parenti e vicini di casa nel tenativo di strappare una lacrima morbosa dagli spettatori. In America si riesce a fare anche di peggio, cioe’ nulla! Ne una parola ne un nome dei soldati morti ne un immagine del rientro delle salme. La gente non deve sapere!! Punto e basta!  Non so quale sistema e’ peggio, anzi si, e’ peggio quello Americano, perche quello italiano rappresenta comunque una specie di denuncia, anche se un po perverso, verso la guerra.

Tutto cio’ e’ nato qui da quando sono arrivati al potere Bush e Cheney. Hanno voluto dare una deriva militare e pseudo religiosa alla societa’ americana e purtroppo ci sono riusciti alla grande. Pero’ ce’ stato poi un rigetto di questa cultura che ha portato la gente a votare Obama. Resiste pero’, nonostante Obama, la spinta a convincere i ragazzi ad andare in guerra. Perche gli interessi che ci guadagnano soldi da queste guerre mettono una presione enorme sul governo per farle continuare.   

E qui veniamo finalmente ai film, che servono soprattutto a desensibilizzare l’opinione pubblica sul concetto della guerra e della morte. Sono sfumature che non si colgono all’estero (per fortuna) ma qui sono presenti e come. Quindi mi dispiace dover ribadire ancora una volta, nonostante voi continuate a negare, che film come G.I Joe c’entrano e come con la campagna avviata da Bush e Cheney. Ma vorrei chiarire che non ho mai parlato di messaggi politici, bensi sociologici. In effetti non credo che i produttori di tali film (o di G.I Joe) avevano in mente un lavaggio del cervello dei bambini, ma la strumentalizzazione che ne segue decisamente si. Spero che questo l’aiuta non a condividere il mio articolo ma almeno a comprenderlo.

A livello cinematografico invece, posso ribadire che il film non mi e’ piaciuto. Ho trovato i dialoghi un po scadenti e anche la recitazione mediocre. Pero’ io il film l’ho visto negli States e in inglese. Potrebbe essere, e non sarebbe la prima volta, che i doppiatori italiani, che sono i migliori al mondo abbiano sollevato un copione da buttare e consequentemente anche la recitazione ad un livello accettabile. Sono aperto all’idea di rivedermi il film in italiano appena sara’ possible e puo’ darsi che cambiero’ giudizio. E poi siamo onesti, un guadagno di 146 milioni di dollari in USA e di 146 milioni all’estero e’un buon incasso, ma non si puo’ dire che sia un successo mondiale. E’ arrivato appena appena al livello necessario per giustificare un sequel.

 

Ce un cordiale post di “Dan” su questo stesso forum, che pur non gradendo il mio articolo ha espresso in maniera civile la voglia di andare a vedere certi film semplicemente per evocare ricordi di un eroe della sua infanzia. Dan ha ragione, sarebbe bello se fosse cosi ed e’cosi che dovrebbe essere, ma in America purtroppo non lo e’.

Sul fatto di aver messo le mani avanti sulla possibile accusa di essere un ‘Comunista” devo dire che odio essere etichettato, e lei sapra’ benissimo il livello di polarizzazione politico che esiste in Italia. Appena uno parla contro gli Stati Uniti viene immediatamente chiamato “comunista”. Quindi ho voluto sgomberare il campo da possibili illazioni del genere. Io non ho alcuna appartenenza politica e non rappresento gli interessi di alcun gruppo politico. E me ne vanto.

Comunque le concede che verro’ a visitare il vostro forum, e lo faro’ con le migliori intenzioni. Ammetto che anch’io ho avuto un G.I. Joe nella mia infanzia americana. E su Guerre Stellari sono pienamente d’accordo con lei. In effetti quando parlavo di serie, intendevo i primi tre capitoli, non quelli piu recenti. E credo che neanche Guerre Stellari fu prodotto con intenzioni politiche, ma era fatto talmente bene che riporto’, purtroppo, ripeto involutamente, una cultura di guerra che il Vietnam aveva scalfito. 

Cordiali saluti e buona giornata

Cliff



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