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Commento di Federico Pignalberi

su Appello Dell'Utri - Settima puntata


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Federico Pignalberi 30 luglio 2009 23:46
Una giornalista mi ha segnalato che non si può dire apertamente che il Presidente del Consiglio sia uomo legato al crimine, semmai lo si può far capire fra le righe. Quindi rettifico. Anche se non si può dire che quello che ho scritto sia oggettivamente falso. Difatti Berlusconi di criminali ne ha frequentati parecchi, ma, ingenuo com’è, non s’è mai accorto di nulla (e mai si è guardato allo specchio).

Prima ospita un mafioso in casa per due anni senza interessarsi dei suoi precedenti penali, poi si iscrive alla P2 (che non è proprio un’associazione umanitaria), poi commette il delitto di falsa testimonianza sull’iscrizione alla P2 e lì viene riconosciuto colpevole (ma il reato è estinto per intervenuta amnistia) quindi è proprio lui un delinquente. Poi la sua azienda paga una maxi-tangente a Craxi (21 miliardi, anche questo reato è stato accertato, ma coperto da prescrizione), soldi che vengono dalle 64 società offshore che il suo commercialista ha creato a sua insaputa. Poi dalle stesse società partono i soldi che il suo avvocato userà per comprare la sentenza che porta la Mondadori nella mani del Cavaliere, ma, beninteso, sempre di nascosto (lui, quindi, direbbe Ghedini, è solo l’<<utilizzatore finale>> della sentenza), ma il suo avvocato è stato condannato definitivamente per corruzione. Due volte.

Sempre a sua insaputa, il capo dei servizi fiscali del suo gruppo paga almeno tre mazzette alla Guardia di Finanza e viene condannato. Criminale anche lui.

Il suo partito lo ha fondato con Dell’Utri, condannato in via definitiva per false fatture e frode fiscale, prescritto per minaccia grave (delitto commesso) e condannato in primo grado per concorso esterno in associazione mafiosa.
Il suo commercialista è stato condannato in primo grado per essersi venduto la testimonianza sulle società offshore. 
Il fratello, indagato nella vicenda Simec per reatuncoli come falso in bilancio, truffa e corruzione, ha patteggiato un anno e nove mesi di galera.
Il suo manager Carlo Bernasconi è stato condannato a un anno e quattro mesi per avere creato, ovviamente a sua insaputa, 10 miliardi di fondi neri.
Mentre il suo consulente-commercialista, ora deputato, Massimo Maria Berruti è stato condannato a 8 anni per favoreggiamento per aver depistato le indagini su Berlusconi in merito alle società offshore.
In tutto, alle ultime politiche, ha candidato nelle sue liste ben 15 condannati in via definitiva. Fra questi ci sono persino i suoi medici.
Umberto Scapagnini è stato condannato in primo grado a 2 anni e sei mesi per abuso d’ufficio e violazione della legge elettorale. Mentre l’altro suo medico personale, Antonio Tomassini, oggi senatore, ha una condanna definitiva a suo carico a tre anni per falso.

Berlusconi stesso può vantare due amnistie, due assoluzioni per autodepenalizzazione del reato e sei prescrizioni, ma che sia uomo legato al crimine non si può dire apertamente. Dunque non lo dico, capitelo tra le righe.

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