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Commento di Andrea Campilungo

su Risposta a Beppe Grillo


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Andrea Campilungo 21 giugno 2009 03:29

Caro

Truman Burbank

ti ringrazio per la tua interessante risposta.

So benissimo che il Presidente della Repubblica non è il "giudice delle leggi" e l’ho detto più volte in precedenti commenti.

Sulla possibilità di un’innovazione della dottrina, è importante precisare che si tratta, appunto, di una "possibilità di innovazione". In futuro può succedere di tutto. Ma finora questa tua ipotesi è fuori dal diritto costituzionale attuale.

Nello specifico caso della legge Alfano, poi, credo che sarebbe anche di dubbia efficacia. Nel senso che l’immunità prevista per il Capo dello Stato è facoltativa, il Presidente può rifiutare e decidere di non avvalersene. Siccome attribuisce una facoltà, questa legge non lede automaticamente l’onorabilità e l’imparzialità del Capo dello Stato.

In generale poi, il discorso è molto opinabile. In Francia esiste un sistema molto più protettivo del nostro, che vale SOLO per il Capo dello Stato, ma non per questo il Presidente della Repubblica francese è ritenuto meno onorabile o imparziale.

Credo, è un mio parere, che questa innovazione farebbe slittare il potere di rifiutare la promulgazione in un campo estremamente relativo, che si presterebbe a facili abusi.

Quanto alla seconda possibilità di cui parli, si tratta pur sempre di un profilo di incostituzionalità. Il Presidente della Repubblica controlla infatti sempre che una legge abbia la necessaria copertura finanziaria per verificare che la legge sia conforma all’art. 81 ultimo comma

"Ogni altra legge che importi nuove o maggiori spese deve indicare i mezzi per farvi fronte"

Tirando le somme, la seconda ipotesi è pur sempre un caso di incostituzionalità e la prima è una possibile innovazione, che ora non esiste.

Quindi potrai concordare con me che, almeno per ora, il diritto costituzionale (inteso come costituzione formale + pratica costituzionale) non prevede altri motivi per rifiutare la promulgazione di una legge al di fuori dell’incostituzionalità.

Quanto al giudizio sulla Corte Costituzionale, io continuo a restare sul mio. E questo tema è molto aperto, non ci sono giudizi unanimi.

Ricordo un convegno presso la mia università (Firenze) a cui aveva partecipato il giudice costituzionale Gaetano Silvestri. Lui ironizzò su queste dispute dicendo:

"secondo alcuni la Corte Costituzionale non è un organo politico, secondo altri la Corte Costituzionale non è un organo giurisdizionale...quindi la Corte Costituzionale non esiste!"

Anche sulla promulgazione della legge Alfano, continuo a confermare ciò che ho scritto innumerevoli volte.

Quanto al tuo "se fossi stato Presidente...", me lo auuro che non succeda mai! (sto scherzando, non te la prendere)

La convocazione dello Stato Maggiore della Difesa rientra nella tua concezione del "Presidente-guerriero", che in Italia non esiste e che io non condivido.

Sul rinvio della legge alle Camere con la motivazione che sia indispensabile una legge costituzionale, ritorniamo a ciò che ho detto più volte. Cioè che il Capo dello Stato si sarebbe inventato qualcosa che non c’era nella sentenza della Corte Costituzionale sulla legge Schifani.

Sarebbe stato quindi molto inopportuno, avrebbe messo veramente in crisi la credibilità e soprattutto l’imparzialità del Capo dello Stato, perchè 2 minuti dopo si sarebbe detto

"il Capo dello Stato si è inventata questa storia di cui la Corte Costituzionale non ha mai parlato e lo ha fatto perchè è comunista e con questo scherzetto ci costringe a scendere a patti con l’opposizione per approvare una legge costituzionale"

Ciò detto, incrocio le dita perchè la Corte Costituzionale ci liberi da questa legge-spazzatura e se poi dovesse andare male, dobbiamo darci da fare, TUTTI, e abbattere questa legge con il referendum abrogativo.


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