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Commento di Andrea Campilungo

su Risposta a Beppe Grillo


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Andrea Campilungo 19 giugno 2009 03:18

Caro Truman Burbank ,

la sua interpretazione suggestiva della Costituzione, che si conclude con l’immagine sublime di camionette dei militari che marciano verso il Parlamento comandate dal Capo dello Stato...è veramente degna di nota...

Precisiamo però alcune cose.

Lei ha riportato il testo dell’art. 74. Benissimo.

Ora le chiedo. In base a cosa il Presidente della Repubblica può rifiutare la promulgazione di una legge?

La risposta che ha dato la nostra storia repubblica, non io, è che può rifiutare la promulgazione solo se la legge è manifestamente incostituzionale.

Nel sistema americano, in cui il Presidente è eletto direttamente dal popolo, il Presidente ha la legittimazione democratica necessaria per rifiutare la promulgazione di una legge del parlamento anche se questa è perfettamente costituzionale. In quel caso, sono 2 poteri con la stessa legittimazione che si affrontano. E la costituzione americana dice che se il parlamento approva ai 2/3, allora il Presidente deve firmare.

Nel nostro sistema, il Presidente della Repubblica viene eletto dal Parlamento, non direttamente dai cittadini. Non ha alcuna legittimzione democratica alle spalle e quindi, un rifiuto di promulgazione fondato su qualcosa di diverso dall’incostituzionalità, vorrebbe dire che il Presidente della Repubblica non promulga una legge semplicemente per opinione personale. Questo sarebbe, democraticamente, intollerabile.

La sfido a sfogliare negli archivi e trovare un rifiuto di promulgazione che abbia una motivazione diversa dalla incostituzionalità.

Non solo. La logica del sistema impone che, essendoci già una Corte Costituzionale che è "giudice delle leggi", non avrebbe senso che il capo dello Stato avesse le stesse funzioni. Quindi tutti i presidenti della Repubblica hanno inteso il loro potere nel senso di rinviare alle Camere una legge che sia "palesemente" incostituzionale.

E questo potere, è importante spiegarlo bene, non è attribuito al Presidente perchè "salvi" la Repubblica da una legge incostituzionale. Perchè una legge incostituzionale prima o poi cadrebbe sotto i colpi della Corte Costituzionale. Questo potere è finalizzato ad un intervento a priori, che ha il vantaggio di evitare che una legge palesemente incostituzionale produca comunque degli effetti prima di una sentenza della Consulta e di evitare alla Consulta stessa di occuparsi di leggi che appaiono, queste sì, anche ai bambini come incostituzionali.

A proposito dell’art. 3 della Costituzione, ho già risposto in un post precedente.

Il seguito del suo ragionamento è non poco contorto e opinabile.

Che c’entra l’incostituzionalità di una legge con l’unità nazionale? Il riferimento all’unità nazionale ha soprattutto un valore simbolico (in ogni paese, il Capo dello Stato rappresenta l’Unità della Nazione) e a livello pratico servirebbe (ma è tutto da chiarire come, non essendo mai successo) a far intervenire il Capo dello Stato in caso di secessione, cosa che fortunatamente non è mai successa, salvo alcune carnevalate leghiste degli anni ’90.

Se fosse vero quello che lei scrive, sarebbe successo questo. Ciampi promulga la legge Schifani. La Corte Costituzionale dice che la legge Schifani è incostituzionale. Ciampi è condannato per alto tradimento....

Fortunatamente questo non è successo e non è successo tutte le volte (e sono tantissime) in cui il Capo dello Stato ha promulgato delle leggi che poi la Consulta ha giudicato incostituzionali. Si chieda perchè.

Siccome poi l’art. 74 è abbastanza chiaro, il Capo dello Stato, in caso di seconda approvazione, DEVE promulgare la legge, fosse anche la più grande porcata della storia mondiale. Se si rifiutasse, ci sarebbe probabilmente, come dice lei, il conflitto di attribuzioni, ma che si concluderebbe necessariamente con l’obbligo del Presidente della Repubblica di promulgare. E se si dovesse ostinare a non promulgare, in questo caso sì, scattarebbe la messa in stato d’accusa per attentato alla Costituzione.

Quindi mi pare che lei abbia fatto un po’ di confusione...


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