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Busalla2013:un progetto per la comunità

Busalla 2013 è un progetto che si pone l’obiettivo di costruire e definire una coscienza collettiva nella comunità di Busalla, cittadina dell’entroterra genovese, sede della raffineria Iplom attiva dal 1943, a fronte dell’ultimo incidente che si è verificato il 31 luglio 2008. Fin dagli anni novanta si è costituito il Comitato Salute Pubblica, organizzatosi in forma di volontariato, che ha cercato di mettere al centro del proprio operato una corretta informazione ai cittadini sulle emissioni dell’industria nelle differenti fasi della sua attività. Non sempre performante nella sua azione, anche se bisogna dargli atto di aver testimoniato gli incidenti accaduti in questi anni nel totale silenzio dei media (Il Secolo XIX e La Repubblica/Genova e RAI3), di aver prodotto analisi chimiche indipendenti sulle acque del fiume Scrivia e sulla terra.

busalla 2013 è un progetto di coinvolgimento della popolazione affinchè possa guardare con occhi diversi il problema Iplom, il rapporto con il territorio fisico e comunitario attraverso l’utilizzo di diverse metodologie e approcci disciplinari. Verranno coinvolti architetti, urbanisti, artisti, cineasti, sociologi, antropologi, scienziati; il cui compito sarà risvegliare l’anestestizzata cittadinanza nei confronti di una questione così importante come la salute pubblica, di rendere consapevoli anche i lavoratori della raffineria stessa e le istituzioni che devono partecipare di più. La politica in questi anni non è riuscita ad esprimere una voce univoca, moltii tavoli di confronto tra azienda e comune, comunità montana, provincia, regione senza produrre, volutamente o no, una chiara progettualità sul presente e il futuro di Busalla. In realtà poi il 2013 non rappresenta più il limite per le concessioni governative, infatti, grazie all’assenza di comunicazione da parte del Comune di Busalla i cittadini non sanno che Iplom ha richiesto l’AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale). Tale autorizzazione viene rilasciata dal Ministero dell’Ambiente su delega dell’UE, nel nostro caso l’azienda è vicinissima al rinnovo. Ora veniamo alle azioni che metteremo in campo per modificare il contesto culturale busallese.



Le azioni intraprese da busalla2013 serviranno per capire quanto la comunità locale sia consapevole e quanto sia disposta a mettersi in gioco per l’immediato ma soprattutto per il futuro. Sono state indivuate quattro parole chiave: trasparenza, delocalizzare?, risarcimento, futuro. Per ogni parola è prevista una azione nel territorio busallese, in quanto l’anno prossimo andremo a elezioni e il futuro sindaco deve fornire garanzie sulla risoluzione delle problematiche ambientali, oltreche proporre un chiaro ed efficace progetto politico.

1# trasparenza
La trasparenza è uno dei cardini della democrazia come sancito dalla legge, tranne che a Busalla dove non solo non c’è trasparenza nel pubblico ma neanche nel privato (Iplom) che non fornisce i dati delle rilevazioni effettuate periodicamente, sarebbe tutto interesse dell’azienda a comunicare meglio e rassicurare gli abitanti. Il sindaco ha comunicato alle sole famiglie, che abitano nei dintorni della raffineria, il comportamento da attuare in caso di incidente e gli altri cittadini che ogni volta scappano senza sapere dove andare? Come vengono avvisati se il sindaco ha rifiutato l’installazione di altoparlanti scaricando ogni colpa sulla Prefettura? E’ evidente che si pone il problema della trasparenza amministrativa.

2#delocalizzare?


La seconda parola chiave del progetto è “delocalizzare?”. Fin dal 2005 e anche prima si discute dell’eventualità di delocalizzare la raffineria ma coloro che ne parlano hanno una visione alquanto distorta e ideologica del problema. Quando la Erg di Garrone era sulla collina di Bolzaneto, uno dei quartieri genovesi, la sua dismissione, la bonifica dell’area e la delocalizzazione a Priolo (Siracusa) è avvenuta per una forte volontà politica dell’azienda e dei politici locali. La politica ha investito nella bonifica così come l’azienda che ha venduto l’area alla Lega delle Cooperative che ha realizzato una edificazione massiccia ad opera dell’architetto Vittorio Grattarola, allievo di Giancarlo De Carlo. Questo dimostra che una eventuale delocalizzazione della Iplom è una scelta politica dell’azienda e degli enti ma soprattutto è il mercato che la determinerà. 

3#risarcimento
La parola risarcimento fa paura ogni volta che viene usata ma durante un processo di contrattazione tra una comunità di cittadini e un’industria rappresenta un nodo da approfondire. In questa sessantennale vicenda tra Iplom e Busalla non si è mai parlato di un risarcimento economico per la presenza “ingombrante” della raffineria e nella omertà diffusa si accetta che l’azienda invece sponsorizzi la squadra di calcio e il volley. Noi non vogliamo un risarcimento mascherato sotto forma di sponsorizzazione, perchè poco trasparente e lede la dignità dei cittadini busallesi.

4#futuro
quale progetto politico per il futuro di Busalla?


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