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Vuoi vedere che voteremo Fini?

C’è un silenzio assordante attorno al cratere dove è esplosa la bomba Fini, appena rotto dal sussurro del "terzo incomodo" Bossi ("La vedo male"). Dove sono finiti i vari Di Pietro e Casini, ma soprattutto dov’è finito il PD? "Le destra - ha affermato Bersani - non riesce a dirimere i suoi problemi, per questo non ha fatto niente da anni e non farà niente: dietro tutti quei voti di fiducia c’erano le divisioni profonde del centro-destra". Ed allora?

Tutti ricordano (erano solo due anni fa) il coro di attacchi dal centro destra contro il governo Prodi, lacerato dalle dimissioni di Mastella e dalla guerra interna al governo, sostenuta ogni giorno dai tupamaros dell’estrema sinistra: era un’occasione troppo ghiotta perché Berlusconi ed i berluscones se la lasciassero scappare in rispettoso silenzio. Non c’era minuto in cui qualche sponente del PdL non affondasse il coltello nella piaga del governo. E finì come sappiamo tutti, con la crisi, le elezioni anticipate ed il ritorno del Cavaliere a palazzo Chigi.

Per l’attuale opposizione giovedì si è presentata un’occasione analoga: al pranzo dei lunghi coltelli si è consumata una guerra fratricida che, vada come vada dopo le 48 ore di meditazione, ha evidenziato tutte le contraddizioni e le diverse visioni della politica nella maggioranza. La squadra che fin qui era in vantaggio sta pagando il pegno e solo un allenatore sprovveduto schiera la propria squadra in ritirata. Perché non approfittare dell’occasione, la prima vera grande occasione, per rimontare lo svantaggio con qualche colpo ben assestato? Invece il silenzio.

Viene da dire: speriamo che Berlusconi e Fini si mettano d’accordo, che non si vada ad elezioni anticipate perché nel PD non si vede uno straccio di proposta alternativa già pronta. Fossimo chiamati alle urne, chi è che in questo momento incarna meglio un’opzione dialettica al governo B&B? Non era ancora finita la digestione del pranzo a Montecitorio che il presidente della Camera auspicava un esecutivo "capace di dare risposte convincenti ai bisogni economici del mondo del lavoro e delle famiglie, garante della legalità e dei diritti civili, motore di riforme istituzionali equilibrate e quanto più possibile condivise". Come si vede, un programma bell’e buono, per questo governo ancora in carica, ma anche per un altro eventuale e futuro.

Parole chiare, sintetiche, da opposizione più che da cofondatore, mentre le stelle (dell’opposizione) stanno a guardare. Vuoi vedere che, nell’ipotesi puramente accademica di uno scioglimento anticipato delle Camere, per battere questo governo sia necessario votare Fini?

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