Vizi privati e pubbliche solidarietà
Oggi è la solita gara a chi è più solidale col papa, col presidente dopo le presunti insulti di Piazza Navona ....
Da Schifani, a Bondi ..
Il solito baciamano ipocrita della casta: solo il centrodestra può permettersi di attaccare il presidente della repubblica, o gli ex presidenti o i senatori a vita.
Giusto un promemoria:
5 maggio 2006. «Tangentopoli. I silenzi di Napolitano sugli anni di Mani pulite. Nel suo libro “Una transizione incompiuta?”, il capo dello Stato si dimentica di raccontare la storia dei finanziamenti illeciti al Pci». (“Libero”)
10 maggio 2006. «Non riconosciamo Napoletano presidente della Repubblica: se dovessero andare in porto le verifiche sui 70 parlamentari sub judice per le irregolarità del voto, tutto può saltare». (Roberto Calderoli)
16 maggio 2006. «Sette anni di Purgatorio. Retorica, noia e finti applausi: il comunista Napolitano si insedia al Quirinale». (Vittorio Feltri)
16 maggio 2006. «L’ira di Berlusconi: è quasi un colpo di Stato». (“Il Giornale” sull’elezione di Napolitano al Quirinale)
17 maggio 2006. «Che errore applaudire Napolitano». (“Il Giornale”)
17 maggio 2006. «Il presidente ha fatto un discorso di parte. I nostri elettori non gli avrebbero mai battuto le mani». (Daniela Santanchè)
28 maggio 2006. «Quei rimborsi spese del compagno Napolitano. Gli sprechi di denaro pubblico intascati dal presidente». (“Libero”)
31 agosto 2006. «Anche Sogno aspetta scuse da Napolitano». (Giancarlo Lehner, “Libero”)
1 settembre 2006. «Caro Napolitano, e su Pol Pot niente scuse?». (Gennaro Sangiuliano, “Libero”)
3 settembre 2006. «Caso Ungheria. Napolitano & C. sollecitarono la repressione». (Francesco Forte, “Libero”)
Poi mi sono letto la poesia raccontata da Andrea Camilleri, nella quale si ripendono le stesse accuse della Guzzanti contro il papa (la solita ipocrisia della chiesa che concede indulgenza plenaria verso i potenti come Bush e Berlusconi), contro Maroni ("sotto due baffi il nulla") e contro Berlusconi.
Come mai nessuno attacca Camilleri?
Un’ultima cosa: inacettabile l’ultimatum i Veltroni a Di Pietro: "o noi o la piazza".
Siamo noi, la piazza, gli elettori, i cittadini onesti, che chiediamo a Veltroni, se a intenzione di svuotare il PD del consenso popolare, se vuole farlo diventare un’altra bella infrastruttura poltica vuota.
Non gli bastano le sconfitte subite?
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