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Val d’Agri: inquinata anche la “la Svizzera del Sud”?

"Tracce di idrocarburi nell’acqua del Pertusillo" (Elpa Basilicata e Oipa Potenza); probabilmente politici e petrolieri nostrani ancora non hanno imparato quello che i loro colleghi ormai fanno benissimo altrove: estrarre petrolio senza inquinare la natura.
E’ (era?) un vero paradiso terrestre La Val d'Agri: dagli alti monti calabro-lucani (Sirino, Volturino) scende fino alle spiaggie dello Ionio, verdi boschi rigogliosi, torrenti e sorgenti, campi fertilissimi, una Colonia Greca (Metaponto) alla foce del Fiume Agri ed una città romana (Grumentum) al centro della valle, oggi tutta costellata di preziosi centri storici (Grumento, Marsico, Moliterno, Montemurro, Tramutola, Viggiano, ecc).
 
Terra di anticlericali, illuministi e carbonari la “Svizzera del sud”, fece la prima rivolta antiborbonica (agosto 1860 a Tramutola, nel palazzo dei Falvella), addirittura repubblicana, a quanto pare!
 
Oggi c’è anche un Parco nazionale (Val d' Agri e Lagonegrese) ed un magnifico lago (il Pertusillo, che disseta ed irriga Puglia e Basilicata): cresce quindi, e prospera, un valido turismo ecologico e bistagionale.
 
Ma ha passato un guaio l’incontaminata Val d’Agri: nelle viscere della terra ospita il più grande giacimento di petrolio d'Europa (oggi copre oltre il 10% del fabbisogno nazionale), più o meno lo stesso, anche se minore, guaio che ha passato Taranto con l’Ilva.
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