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Uno spazio per il culto dignitoso a tutte le confessioni religiose

In questi giorni si è finalmente concretizzata la possibilità per la comunità sikh di aprire in territorio cremonese un luogo di culto.

Questo fatto non può che essere salutato con gioia in quanto permette a questa importante e comunità l’esercizio libero del proprio culto e la possibilità di condividere con il territorio il grande portato spirituale di questa confessione. Inoltre è un gesto di civiltà in quanto, è bene ricordarlo, i sikh, oggi conosciuti per la loro presenza indispensabile nell’economia delle nostre aziende agricole contribuirono con il sangue di migliaia di soldati alla liberazione d’Italia, e quindi, è anche grazie a loro se esiste la nostra democrazia.

Tale fatto permette di affrontare un altro problema del territorio cremonese, quello della comunità ortodossa romena; infatti a Cremona vivono circa tremila immigrati romeni a Crema circa cinquecento, settemila in tutta la provincia, proprio per venire in contro alle esigenze di questa comunità così numerosa si potrebbe seriamente riflettere di iniziare a porre la questione della realizzazione di una Chiesa per questa importante comunità. L’esempio e il modello da seguire sarebbe quello dell’amministrazione di centro destra di Verona, guidata dal dottor Flavio Tosi, vale a dire l’alienazione a prezzo di mercato di un bene demaniale al Governo Romeno che poi è stata messa a disposizione della Diocesi Romeno Ortodossa in Italia per l’edificazione di un centro culturale, di una chiesa e di una scuola aperta a tutti e che serva per facilitare le relazioni sociali e positivi scambi di esperienze e di tradizioni.



Il modello veronese potrebbe essere un apripista per la soluzione non solo di spazi per la comunità ortodossa romena, ma per permettere a tutte le confessioni religiose di esercitare in luoghi dedicati il proprio credo e dare piena attuazione all’art 8 della Costituzione che oltre a sancire che “Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge” assicura il diritto alle stesse “di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l’ordinamento giuridico italiano”. 

Dott Marco Baratto

Associazione Culturale Euromediterranea
Lodi Italia 

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