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Un male oscuro che si nasconde dietro e dentro Internet

Un male oscuro che si nasconde dietro e dentro Internet

Oscuro perché non si conosce, e di ciò che non si conosce purtroppo non se ne parla. Ho cercato statistiche, numeri o persone, ma non ne ho trovate.
 
Forse potremmo parlare di un disoccupato 52enne di Grottaglie, di un disabile ipovedente di 26 anni, di un badante ucraino di 49 anni, oppure di un uomo di 44 anni di Santa Giusta, che solo per poco non è riuscito a suicidarsi a causa dei videopoker.
 
Ma in questi ultimi anni cos’è successo: c’è stato un cambio di tendenza, dal videopoker, dalla classica "macchinetta" da strada, si è emigrati in Rete.

Il numero dei siti di Poker online, dai legali a quelli abusivi, privi delle concessioni e delle autorizzazioni necessarie, credo sia incalcolabile, proprio a causa di questi ultimi.

E’ un vizio che oramai riguarda tutti, non conosce limite di età o di sesso, anziani ed anziane, uomini e donne, ragazzi e ragazze.

Le vittime del poker online nessuno le conosce, o potrebbe rinconoscerle. Così come gli omicidi ed i suicidi, i debiti e gli strozzini, i divorzi e le separazioni, che avvolgono questo male oscuro.
 
Più di una volta qualcuno mi ha chiesto: ne parli?
Ed io puntualmente mi chiedevo: ma di cosa?
 
Non esistono numeri di questo maledetto vizio del secolo.
 
Non è mica il fumo o l’alcol, ai quali si può risalire con l’incidenza dei corrispettivi danni sul sistema sanitario, o con quante sigarette e quanti alcolici sono stati venduti.

Ciò che è sicuro è che si tratta di un male oscuro, criptato, misterioso, che si nasconde dietro ad un modem, di fronte ad un monitor, in una mano appoggiata su un mouse.
 
Le vittime del poker online sono sempre chiuse in casa, d’estate e d’inverno, di giorno e di notte. E’ un male che non ti fa dormire, che non ti fa mangiare, che non ti fa andare a lavoro, che non ti fa fare l’amore , che ti rende inutile ed inetto, alla società ed alla socievolezza.

Forse sono il vero volto di questa ipocrita crisi.
 
Hanno il volto di migliaia di giovani o adulti, padri di famiglia, che perdono il posto di lavoro, che non sanno cosa fare, che si chiudono in casa, che hanno pochi euro, pochi risparmi ed iniziano a giocare.

E quasi sempre si inizia per caso, si clicca per curiosità, ci si addentra in un mondo di lucine invitanti e colori sgargianti, ed all’inizio sistematicamente si vince.

Si vince con la fortuna del principiante, o forse grazie al software taroccato.

Ma tant’è che un vero giocatore incallito fa più paura quando vince che quando perde. Si innesta un perverso meccanismo a catena, si ha voglia di rilanciare, di non smettere di giocare, e poi si inizia a non poterne fare più a meno.

Chissà se ciò che sto scrivendo sia inutile o il mio è solo uno stupido discorso campato in aria. Intanto vorrei osare dicendo che almeno ognuno di noi conosce una persona vittima del poker online, qualcuno ce l’avrà anche in famiglia (come me), o forse qualcun altro che mi sta leggendo è lui stesso una vittima del poker online, e ignora o finge di non sapere ciò che ho appena scritto.
 
So solo che è un male oscuro, che si nasconde dietro e dentro Internet: servirebbe parlarne, parlarne tanto, per limitare i danni o anche solo per sfogarsi, per conoscere meglio ciò che in silenzio e senza riflettori distrugge ogni giorno decine e decine di persone, se non di famiglie.

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