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Uaar: scandaloso che lo Stato continui a foraggiare le scuole cattoliche che discriminano sulla base dell’orientamento sessuale

«È passato un mese esatto dall’Istruzione della Congregazione per l’Educazione Cattolica che mette nero su bianco, qualora qualcuno ne dubitasse, che le scuole cattoliche hanno la facoltà – e il dovere! – di sanzionare fino al licenziamento i dipendenti che nella loro vita privata non si attengono alla dottrina della Chiesa. Abbiamo aspettato un mese, per dare tempo al ministro Bianchi di prendere posizione rispetto a queste discriminatorie statuizioni. Poiché ciò non è avvenuto oggi abbiamo inviato al ministro una lettera per chiedere che vengano interrotti i finanziamenti e revocata la parificazione a tutte le scuole private paritarie che non metteranno per iscritto l’impegno a non discriminare dipendenti sulla base di scelte di vita non coerenti con il catechismo ma pienamente libere e legittime in una democrazia liberale, come ad esempio convivere felicemente con una persona dello stesso sesso, sostenere l’accesso all’aborto e alla contraccezione o esercitare il diritto all’apostasia formale».

È quanto annunciato dal segretario dell’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti (Uaar), Roberto Grendene, a seguito della pubblicazione, il 29 marzo scorso, dell’Istruzione della Congregazione per l’Educazione Cattolica “L’identità della Scuola Cattolica per una cultura del dialogo”.

«Niente di sorprendente, sia chiaro», precisa Grendene, «ma è inaccettabile che tali scuole ricevano un miliardo di euro l’anno di finanziamento pubblico e che si possano fregiare della subdola parificazione alla scuola pubblica: non sono scuola pubblica visto che chi si iscrive deve aderire a un progetto educativo religiosamente orientato. L’interruzione immediata dei finanziamenti e la revoca della parificazione a tutte le scuole private paritarie sarebbe il minimo sindacale da parte di uno Stato che ha reinterpretato in maniera fantasiosa e clericale il concetto “senza oneri per lo Stato” stabilito all’art. 33 della Costituzione. E ce lo aspetteremmo non solo dal Ministero, ma anche dalle amministrazioni comunali, considerato che la metà dei finanziamenti pubblici alle scuole private paritarie arriva dai Comuni, in particolare per le scuole dell’infanzia (3-5 anni), quasi tutte federate Fism e quindi di orientamento cattolico».

Per questo nei prossimi giorni i circoli territoriali Uaar scriveranno ai sindaci delle loro città chiedendo anche a loro l’interruzione dei finanziamenti pubblici a scuole che calpestano la libertà di coscienza degli insegnanti e di tutto il personale.

Lettera al ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi del 29 aprile 2022

 

 

 

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