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Tri -No. Vogliono stoccare scorie nucleari in un sito non idoneo

Qui in Piemonte da settimane stiamo discutendo dello strano caso del sindaco di Trino Vercellese, un paese già noto per i suoi trascorsi nucleari, che si è autocandidato a ospitare il deposito nazionale di scorie nucleari.

di Ettore Macchieraldo

 

(Foto di Agenzia Dire)

C’è un espressione che viene spesso usata per accusare gli ambientalisti. E’ NIMBY – Not In My Back Yard. Significa fallo dove vuoi ma non nel mio cortile. Il suo contrario è PIMBY che corrisponde a: please, vieni proprio da me a fare quell’impianto.

Il problema è che il sindaco Pane di Trino non ha candidato il cortile di casa sua e neanche solo il paese che amministra, ma un intero territorio. Siamo nel Vercellese, tra le risaie, con le falde acquifere affioranti, con affluenti al PO che lo percorrono. Un territorio che già ospita un altro sito di stoccaggio di scorie, quello di Saluggia, oltre a una concentrazione di impianti di rifiuti impressionante.

E’ una zona umida. Non si può fare.

C’è anche una raccolta firme online per dirlo tutti insieme.

Legambiente ha organizzato per sabato 3 febbraio, Giornata Mondiale per le zone umide , una manifestazione non violenta per dirlo anche “in presenza”.

Abbiamo chiesto a Gian Piero Godio del circolo di Legambiente Vercelli come siamo arrivati a questo punto.

 

Ettore : Due settimane fa il sindaco di Trino Vercellese ha spedito una PEC al Ministero dell’Ambiente per auto-candidare il Comune che amministra a essere sede del deposito nazionale di scorie nucleari. Un virtuoso caso di PIMBY?

Gian Piero: No, non virtuoso, ma irresponsabile, perché il territorio del Comune di Trino non ha i requisiti minimi di sicurezza necessari per un deposito nucleare che deve avere una sicurezza garantita per almeno 300 anni

Ettore: Il CNAI aveva stilato una lista dei siti idonei. Trino vi rientrava?

Gian Piero: Trino non rientrava nella CNAPI, la carta dei siti potenzialmente idonei realizzata da Sogin e validata da ISIN sulla base dei criteri di sicurezza internazionalmente riconosciuti; quindi non rientra ovviamente neppure nella CNAI, carta dei siti idonei.

Ettore: E allora perché il Sindaco Pane ha spedito la PEC?

Gian Piero: Questo sarebbe da chiedere al Sindaco!

Ettore: Che tempi avrà questa decisione?

Gian Piero: Sogin e ISIN si pronunceranno nel giro di pochi mesi dalla autocandidatura. Legambiente del Vercellese ha ufficialmente depositato una atto di intervento nel procedimento.

Ettore: Tra impianti di trattamento e discariche di rifiuti in Valledora, amianto a Salussola, scorie nucleari prima a Saluggia e ora a Trino e progetti in corso di Valutazione d’Impatto Ambientale come quello della versione 2022 del “Termovalorizzatore” di Cavaglià sembra sia in corso una concentrazione impiantistica e di stoccaggio di rifiuti tra Vercellese e Biellese. E’ una casualità?

Gian Piero: Sono territori dove c’era in passato una buona accettazione sociale nei confronti di nuovi impianti, ma oggi non è più così, soprattutto per il nucleare.

Ettore: E tutto quello che c’è di radioattivo a Saluggia, non lontano dalla Dora Baltea e quindi dal Po, in che situazione è? Siamo al sicuro?

Gian Piero: No, non siamo per niente sicuri, a Saluggia ci sono rifiuti radioattivi a pochi metri dalla Dora Baltea e a poco più di un chilometro a monte dei pozzi dell’acquedotto del Monferrato, che serve centinaia di Comuni. E’ indispensabile avere al più presto un deposito nazionale per i rifiuti derivanti dal nucleare pregresso, e deve essere collocato nel sito selezionato con oggettività e trasparenza in modo che risulti quello che presenta il minor rischio per tutti.

Ettore: Quali sono le prossime iniziative?

Gian Piero: in occasione della Giornata Mondiale delle Zone Umide, il mattino di sabato 3 febbraio Legambiente ha promosso una manifestazione nonviolenta per contrastare l’assurda auto-candidatura della Amministrazione comunale di Trino per la realizzazione nel proprio territorio del Deposito nucleare nazionale.

Il legame con le Zone Umide deriva dal fatto che le risaie sono ufficialmente zone umide e che è persino in corso la costituzione (fase di VAS della Regione Piemonte) di un “Contratto di Zona Umida delle Risaie Vercellesi” per tutti i Comuni intorno a Trino.

L’appuntamento è per sabato 3 febbraio alle ore 10.00 al Principato di Lucedio, in mezzo alle risaie di Trino con la falda acquifera affiorante, per proseguire poi (ore 10.45) con mezzi propri fino a Leri Cavour (sempre in comune di Trino), dove è in fase avanzata di costruzione il grande impianto fotovoltaico di Enel Green Power, impianto che Legambiente ha auspicato e sostenuto.

Ettore: E tutto quello che c'è di radioattivo a Saluggia, non lontano dalla Dora Baltea e quindi dal
Po, in che situazione è? Siamo al sicuro?

Gian Piero: No, non siamo per niente sicuri, a Saluggia ci sono rifiuti radioattivi a pochi metri dalla Dora Baltea e a poco più di un chilometro a monte dei pozzi dell’acquedotto del Monferrato, che
serve centinaia di Comuni. E’ indispensabile avere al più presto un deposito nazionale per i rifiuti derivanti dal nucleare pregresso, e deve essere collocato nel sito selezionato con oggettività e
trasparenza in modo che risulti quello che presenta il minor rischio per tutti.

Ettore: Quali sono le prossime iniziative?
Gian Piero: in occasione della Giornata Mondiale delle Zone Umide, il mattino di sabato 3 febbraio Legambiente ha promosso una manifestazione nonviolenta per contrastare l’assurda auto-candidatura della Amministrazione comunale di Trino per la realizzazione nel proprio territorio del Deposito nucleare nazionale.
Il legame con le Zone Umide deriva dal fatto che le risaie sono ufficialmente zone umide e che è persino in corso la costituzione (fase di VAS della Regione Piemonte) di un “Contratto di Zona Umida delle Risaie Vercellesi” per tutti i Comuni intorno a Trino.
L’appuntamento è per sabato 3 febbraio alle ore 10.00 al Principato di Lucedio, in mezzo alle risaie di Trino con la falda acquifera affiorante, per proseguire poi (ore 10.45) con mezzi propri fino a
Leri Cavour (sempre in comune di Trino), dove è in fase avanzata di costruzione il grande impianto fotovoltaico di Enel Green Power, impianto che Legambiente ha auspicato e sostenuto.

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