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Tra Referendum e Sciopero degli scrutini, un giugno dalle grandi battaglie

L'anno Scolastico giunge al termine, ma le battaglie certamente non finiscono.
Battaglie che hanno lo scopo semplice ma fondamentale di difendere i beni comuni come l'acqua ma anche la Scuola Pubblica dalle logiche di mercato e concorrenza.
 
Dopo la controversia questione dell'Invalsi, che ha visto i Cobas scuola sollevare importanti battaglie sull'intero territorio nazionale con importanti successi, vedi il caso della Sardegna dove l'Ufficio Scolastico Regionale ha deciso di disporre l'archiviazione di un procedimento disciplinare avviato contro un docente che si era, legittimamente, rifiutato di collaborare per l'affermazione di un sistema che ha lo scopo di destabilizzare la Scuola Pubblica, ora è il momento dello sciopero degli scrutini.
 
I Cobas Scuola affermano che dopo il successo della prima fase della battaglia contro la scuola-quiz modello Invalsi, i COBAS hanno indetto lo sciopero degli scrutini per il 14-15 giugno in tutte le Regioni, tranne Marche e Puglia (9-10 giugno), Veneto (10-11 giugno), Liguria e prov. Bolzano (16-17 giugno). Oltre a iniziative in altre città, il 14 manifesteremo a Roma davanti al MIUR a partire dalle ore 10.
 
L'Organizzazione Cobas, che non vive di funzionari o distacchi sindacali, ma solo di militanza gratuita e volontaria vera e propria, libera da ogni interesse economico, ricorda che si tratta di uno sciopero contro la scuola-miseria, per la cancellazione dei tagli degli organici di docenti ed ATA, l'assunzione dei precari su tutti i posti vacanti e disponibili, l'apertura immediata della trattativa per il contratto con adeguati aumenti salariali, la restituzione degli scatti di anzianità scippati, contro lo strapotere dei presidi-padroni, per la restituzione a tutti del diritto di assemblea. In continuità con la lotta di maggio, é anche uno sciopero per la fine della pratica illegale dei quiz Invalsi in orario di lezione, l’eliminazione dei quiz nell'esame di Terza Media e per impedire la loro introduzione anche nell’Esame di Maturità dal prossimo anno, come minacciato da Gelmini. Contro lo sciopero si sono scatenati molti presidi-padroni che sempre più si sentono proprietari delle scuole e che, in dispregio degli organi collegiali, degli studenti e delle famiglie, stanno cercando di anticipare il termine delle lezioni, o di far svolgere gli scrutini mentre esse sono ancora in corso. Abbiamo inviato loro, oltre che agli USR e USP, formale diffida perché ristabiliscano la legalità delle operazioni, visto che é fuorilegge - oltre che antisindacale, annullando l’effetto dello sciopero - ogni spostamento degli scrutini prima della fine delle lezioni, dovendosi rispettare il diritto degli alunni/e all’intero anno scolastico e ad una corretta valutazione solo alla fine reale di esso.
 

I Cobas non limitano il loro intervento solo alla Scuola Pubblica ma intervengono anche per la difesa di tutti i beni comuni. La stessa Organizzazione sostiene infatti, chela nostra lotta si inserisce in una più vasta difesa dei beni comuni, degli elementi fondanti e collettivi della vita associata, che avrà una tappa decisiva nei due giorni precedenti, quando gli italiani/e saranno chiamati a votare per difendere l’acqua pubblica ed evitare la catastrofica introduzione dell’energia nucleare nel nostro Paese. Facciamo appello ai docenti ed Ata, oltre che ai genitori, e agli studenti che ne hanno la facoltà, affinché il 12-13 giugno vadano a votare SI alla acqua pubblica, all’energia pulita e alla difesa dell’ambiente e perché poi il 14 giugno siano con noi davanti al MIUR per difendere quell’altro grande e decisivo bene comune che è l’istruzione pubblica, sperando di poter anche festeggiare insieme il risultato referendario. 

Che altro dire? 

Queste settimane saranno calde e non solo per questioni climatiche...

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