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Terremoto Roma 11 Maggio. Ingv: "teorie di Bendandi mai verificate"

Esperti: l'Italia dia spazio alla prevenzione.

Roma, 9 mag 2011 - Si avvicina la fatidica data dell'11 maggio 2011, quando, come previsto da Raffaele Bendandi, su Roma

DSC01588dovrebbe abbattersi un tragico terremoto. Gli esperti dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) ha deciso di trasformare questa data in una giornata di informazione scientifica sui terremoti. I ricercatori non escludono a priori che nella giornata dell'11 maggio non verranno registrati eventi sismici (se ne prevedono, infatti, 30 in tutta la penisola), ma rassicurano che è quasi improbabile che un evento sismico possa verificarsi nella capitale, essendo zona a pericolosità sismica bassa.
mappa_opcm3519I ricercatori Concetta Nostro (fisico), Alessandro Amato (Dirigente di Ricerca) e Giulio Selvaggi (Direttore del Centro Nazionale Terremoti – CNT) hanno colto l'aspetto irrazionale delle previsioni di Bendandi per creare un’occasione di studio e di divulgazione sismologica, chiarendo i termini dell’improbabile previsione. "Fra le carte custodite presso l’Osservatorio di Faenza e nelle settimane scorse oggetto di studio da parte dello storico della sismologia Graziano Ferrari (INGV)", spiega Amato ", non c’è nessuna traccia di questo evento. Di certo Raffaele Bendandi era un sostenitore delle ipotesi secondo cui gli allineamenti planetari possono scatenare dei terremoti là dove si accumulano tensioni geodinamiche nella crosta terrestre. Dunque è probabile, ha proseguito Amato, che qualcuno abbia associato queste credenze di Bendandi al fatto che nei prossimi giorni ci sarà un, sia pure non perfetto, allineamento planetario tra Giove, Venere, Marte, Mercurio, Saturno e la Terra. Tuttavia un’ analisi statistica sui precedenti allineamenti planetari dimostra l’inconsistenza di questa ipotesi".

Gli esperti sostengono, appoggiandosi all'affermazione del grande sismologo Giuseppe Mercalli, che in Italia possiamo dire dove si verificheranno i futuri terremoti, quali sono le regioni più a rischio, ma non quando. E questo è stato illustrato dai ricercatori dell’INGV, con l’immagine più aggiornata della mappa della pericolosità sismica in Italia, dalla quale si evince che tutta la catena appenninica, la spina dorsale dell’Italia, è sede di forti terremoti.

Per questo si punta alla prevenzione: "L’importante è cominciare e in fretta", dicono gli esperti. "E' prioritario in Italia sviluppare quel progetto di consolidamento del patrimonio edilizio, a partire dagli edifici sensibili (ospedali, scuole, prefetture…) che è stato annunciato più volte dai governi ma mai realizzato, eccetto per la Legge n.77 del 24 giugno 2009 (è la conversione di un decreto legge del 28 aprile 09 che dice: “recante misure urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici nella regione Abruzzo e ulteriori interventi urgenti di protezione civile”), dove sono stati stanziati circa un miliardo nei sette anni che vanno dal 2010 al 2016".

logo

L'Ingv ha, quindi, deciso di affrontare in modo positivo la fatidica giornata del terremoto romano con unOpen Day dedicato alla sismologia. L’INGV apre le porte al pubblico per tutta la giornata e propone incontri con i ricercatori, visita alla sala di monitoraggio, visite guidate all’esposizione interattiva sui terremoti e sul campo magnetico terrestre, brevi videoche spiegano il fenomeno sotto diversi aspetti e aggiornamenti sull’attività sismica dalla sala di monitoraggio.

bendandi

CHI ERA RAFFAELE BENDANDI - Bendandi può essere definito come un ricercatore autodidatta, il quale nel 1920 formulò la propria teoria "sismogenica". "Per oltre sessant'anni", spiega Graziano Ferri dell'Ingv "Bendandi s'interessò di terremoti affinando via via il metodo, da lui calibrato sui terremoti del passato. Egli riteneva che la principale causa dei terremoti risedesse in particolari configurazioni dei pianeti e della luna rispetto alla Terra, che rendevano massima la forza di attrazione gravitazionale di questi corpi". Le sue teoriee previsioni hanno riguardato terremoti come quello nelle Marche del 1924, per il quale si sbagliò di soli due giorni, quello in Friuli nel 1976, dopo il quale tornò su tutte le cronache dei grandi quotidiani nazionali. Egli sosteneva che tutte le manifestazioni terrestri e solari sono causate da uno squilibrio gravitazionale, e che esiste un’influenza solare decisiva sulla salute degli organismi umani ed una spiccata influenza sulle cellule cerebrali.

Bendandi è morto nel 1979 e, come confermano gli esperti dell'Ingv e come ha anche detto Paola Lagorio, non hai mai predetto un terremoto su Roma: nei sui scritti non sono stati trovati né la data dell'11 maggio 2011 e né l'indicazione geografica che ricondurrebbe a Roma. Come è noto, ricostruendo a ritroso la posizione dei pianeti del Sistema solare nel giorno degli ultimi terremoti più disastrosi in Italia (Messina, Irpinia, L'Aquila), non si riscontra nessun allineamento, e anche per questo motivo le teorie di Bendandi non vennero mai riconosciute dalla comunità scientifica.

di Eleonora Ferroni

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di paolo (---.---.---.141) 12 maggio 2011 15:54

    Quindi se Bendandi non ha fatto la previsione , chi è l’imbecille che ha messo in giro questa stupidaggine ? 

    La frequenza sismica si valuta su scala geologica e , poichè i dati che abbiamo in possesso sono relativamente recenti , nulla e nessuno può stabilire con certezza se una zona è ad alta sismicità o bassa o nulla sismicità .
    Tuttavia geologi e vulcanologi , sulla base degli indicatori orografici del territorio , dati statistici ecc., possono prevedere quali sono le zone a più alta probabilità sismica .Probabilità non certezza e tanto meno il dato temporale .Il territorio italiano è suddiviso in zone a diversa sismicità proprio sulla base di queste considerazioni.
    Purtroppo ci sono state migliaia di poveracci che ci hanno creduto , perfino all’orario . Che tristezza.

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