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Strisce Blu: occhio a dove pagate!

Discutibilissime le strisce blu sul lungomare di Fondachello e di Marina di Cottone, attualmente prive di autorizzazione provinciale e da parte dell’Anas e in molte parti non rispettano in alcun modo la percentuale di stalli gratuiti doverosi. Evitando un dibattito sull’illegittimità a priori degli stalli a pagamento i quali non tutelano il mezzo in sosta e non garantiscono alcun servizio per l’utente, risultato vistosamente una forma di "pizzo" imposto dai comuni tramite fantomatiche aziende appaltatrici.

Nonostante tutto abbiamo scoperto che a venire multati sono anche i cittadini che doverosamente pagano il "pizzo del parcheggio". Ciò accade nelle aree di confine tra Fondachello (Mascali) e Marina di Cottone (Fiumefreddo di Sicilia) zona di confine senza interruzione delle strisce di colore blu. Se l’automobilista parcheggia, per esempio, nel comune di Mascali, va a cercare il parcheggiatore più vicino e compra il biglietto e lo espone regolamente. L’operatore si avvicina e vende il biglietto regolarmente, ma l’automobilista ignora che i parcheggiatori non specificano chiaramente se li si paga per uno o per l’altro comune, e non essendoci una regolare distinzione né di spazi e né di personale si assisterà a scene da film comico, dove l’automobilista a ritorno dal mare si ritrova sul parabrezza una simpatica multa.

Alla multa seguono le inutili giustificazioni del malcapitato che sventola con ferocia il tagliandino pagato, ma a poco valgono le ragionevoli contestazioni, perché i vigili ti rimbalzano negli operatori dell’azienda parcheggi, e l’operatore ti rimbalza da quello che ti ha formalizzato il verbale, dimenticando che poche ore prima ti aveva venduto un tagliando per sostare nel comune di competenza non sua.

Inverosimile e kafkiana la scena di automobilisti infuriati che pretendono le proprie ragioni e intimano vendetta, ma alla fine si va con la coda dietro le gambe china sulle strisce blu, ricolorate dopo gli "attentati" del mese scorso, e si va a pagare con rabbia un verbale di 38 euro. Trentotto euro perché non vale la pena ricorrere al giudice di pace, trentotto euro perché sembrano così pochi che a non pagarli saremmo degli spilorci, ma trentotto euro che risultano indigesti due volte, perché a truffarci questa volta per poche ore di parcheggio sono stati due comuni e due aziende di parcheggi, ma noi a parcheggiare abbiamo messo una sola auto e in un solo comune.

Invitiamo tutti a segnalare alle autorità competenti questi tristi eventi, in quanto all’illeggittimo si aggiunge la beffa.

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