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Stoccaggio energetico: dagli USA i primi incentivi per i BESS, cosa aspettarsi in Europa?

Oggi la maggior parte dei decisori politici sta pianificando strategie per lo sviluppo di tecnologie legate all’energia pulita, incentivando l’innovazione e la produzione di energia in modo sostenibile. In quest’ottica, il 16 agosto 2022 il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha firmato l’Inflation Reduction Act, un pacchetto di misure nel campo delle energie rinnovabili e delle tecnologie ad essere collegate finanziate con 370 miliardi di dollari.

Tra gli interventi strategici individuati dall’Inflation Reduction Act statunitense ci sono gli incentivi per i BESS, ossia i sistemi di accumulo di energia per l’immagazzinamento di elettricità prodotta da fonti rinnovabili come l’eolico e il solare fotovoltaico.

In particolare, gli USA vogliono effettuare una serie di interventi mirati allo stoccaggio energetico in batteria, in linea con i target dell’agenda climatica dell’amministrazione Biden-Harris, che mira a ridurre del 50-52% le emissioni di CO2 entro il 2030 rispetto ai livelli del 2005.

Anche l’Unione Europea è impegnata nella transizione green attraverso il piano Fit for 55, che punta a una riduzione del 55% delle emissioni di CO2 entro il 2030 e alla neutralità climatica entro il 2050.

La risposta europea all’Inflation Reduction Act è stata annunciata all’ultimo Forum economico mondiale di Davos dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, con l’introduzione del Net-Zero Industry Act, ossia la promozione dei processi produttivi che diminuiscono l’impatto ambientale tramite l’efficienza energetica, la protezione ambientale o l’utilizzo sostenibile delle risorse favorendo l’industria europea clean tech.

La corsa europea e statunitense allo stoccaggio energetico in batteria

 

Secondo quanto spiegato da Redelfi, ESG management company quotata sul mercato EGM che opera nel Green, MarTech e GreenTech, con l’Inflation Reduction Act gli Stati Uniti hanno rivoluzionato l’approccio nei confronti delle tecnologie per l’accumulo di energia.

Nel dettaglio, negli USA non saranno più incentivati solo i sistemi di storage collegati all’energia solare fotovoltaica, ma sarà possibile usufruire di un credito d’imposta per i progetti BESS legati anche alle biomasse, all'idroelettrico, all'eolico e al geotermico.

Inoltre, l’Inflation Reduction Act prevede una serie di vincoli legati allo sviluppo sostenibile per ottenere il credito d’imposta, tra cui il rispetto di requisiti parametri salariali e di ingaggio, favorendo i progetti che rientrano nel campo delle comunità energetiche rinnovabili e che comportano lo sviluppo di tecnologie e prodotti made in USA. La legge federale statunitense porterà quindi allo sviluppo di nuovi sistemi innovativi di stoccaggio energetico in batteria, tecnologie indispensabili per aumentare la diffusione delle rinnovabili e il loro contributo alla decarbonizzazione.

Dal suo canto anche l’UE sta accelerando sul fronte della transizione verso le energie rinnovabili, anche in questo caso puntando sempre di più sull’innovazione e lo sviluppo di tecnologie all’avanguardia nel settore degli Battery Energy Storage System.

Secondo il ministro dell’Economia francese Bruno Le Maire, è fondamentale inserire le batterie elettriche nei progetti industriali strategici oggetto di massicci aiuti di Stato, sia attraverso strumenti come il credito d’imposta che mediante delle sovvenzioni dirette.

Rimane però la difficoltà nel trovare un approccio condiviso da tutti gli Stati membri dell'Unione Europea su questa tematica, con paesi come l’Italia che ritengono necessario un nuovo Recovery Fund europeo, mentre le nazioni del Nord Europa chiedono maggiore cautela sui sussidi di Stato per evitare un’eccessiva frammentazione del mercato interno.

D’altronde, secondo i dati della Commissione europea, dei 672 miliardi di euro autorizzati con il Temporary Crisis Framework per gli aiuti statali all'attività industriale legata alla green economy, il 77% delle risorse sono state mobilitate da Francia e Germania, grazie a uno spazio fiscale più elevato per sostenere le proprie industrie strategiche.

Perché i sistemi BESS sono una tecnologia fondamentale per la transizione green?

I sistemi di accumulo di energia prodotta da fonti rinnovabili rappresentano una tecnologia essenziale per la transizione green, non a caso sono oggetto di investimenti e misure ad hoc per la promozione dell’innovazione in questo settore.

La produzione di energia pulita da fonti come l’eolico e il solare fotovoltaico, infatti, è incostante e imprevedibile, un aspetto che rende complesso aumentare rapidamente l’apporto di queste energie pulite nel mix energetico europeo per ridurre l’utilizzo dei combustibili fossili.

Lo stoccaggio energetico in batteria, invece, permette di stabilizzare il flusso di energia in ogni fase della catena di trasmissione, inoltre aiuta a ridurre i costi di generazione, semplifica la gestione delle reti elettriche e offre una maggiore stabilità all’intera infrastruttura.

Allo stesso tempo, i BESS richiedono ingenti investimenti per lo sviluppo di una capacità industriale adeguata alla diffusione dei sistemi di accumulo di energia, motivo che sta spingendo USA e UE a stanziare fondi e prevedere agevolazioni per la promozione di una filiera completa a supporto dei BESS: interventi finalizzati a velocizzare la decarbonizzazione e acquisire una maggiore autonomia e sicurezza sia energetica che tecnologica.



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