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Sindaci di Cittadella e Forte dei Marmi vietano la vendita di Kebab

All’inizio di agosto tale Bitonci, sindaco di Cittadella (cittadina in provincia di Padova), nonché deputato leghista, era passato alle cronache della spazzatura politica per una delibera che vietava la preparazione e la vendita del kebab e di altre pietanze da asporto nel centro storico e in tutte le frazioni del Comune.

In pratica dapperttutto. La motivazione era quella solita dell’igiene e del decoro della città, alla quale il leghista non aveva voluto far mancare una sua gratuita proclamazione ideologica: “non sono certamente alimenti che fanno parte della nostra tradizione e della nostra identità”.

In questo modo il Bitonci, oltre a prendersela con dei poveri cristi che cercavano di lavorare in modo onesto, si prendeva anche il diritto di stabilire quali erano la nostra tradizione e identità.

Questo episodio mi è tornato in mente quando qualche giorno fa ho letto (Ansa, 9 ottobre) che a Forte dei Marmi, cittadina turistica in provincia di Lucca, una delibera analoga è stata votata all’unanimità dal consiglio comunale. ''Non si tratta di un provvedimento xenofobo – ha spiegato il sindaco Pd Umberto Buratti - ma di tutela e valorizzazione delle attività del territorio. Diremo di no anche a catene Usa di hamburger".

Diversa la motivazione ufficiale, identico il risultato: colpire attività economiche colpevoli di essere gestite da musulmani. Ma mentre il divieto di Cittadella mi riempie di rabbia, quello di Forte dei Marmi mi riempie di tristezza. E’ mai possibile che il sindaco di Forte dei Marmi non abbia ancora capito che correre dietro ai sentimenti più retrogradi di una parte della popolazione spiana la strada alla xenofobia diffusa e quindi al consenso elettorale alla Lega?

Per finire dedico ad entrambi i sindaci queste parole scritte da un anonimo su un manifesto in Germania: “Il tuo Cristo è ebreo. La tua democrazia greca. Il tuo caffè brasiliano. La tua vacanza turca. I tuoi numeri arabi. Il tuo alfabeto latino”.

Siamo tutti stranieri, aggiungo io.

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