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Sicilia, l’isola che non c’è

Raffaele Lombardo, dopo il lifting politico con il PD, è passato da “principe del clientelismo a Robin Hood contro il disagio e la povertà siciliana”. Un trasformismo che ha del miracoloso, un avvenimento da guinness dei primati; la fama e la reputazione che il nuovo corso politico ha assunto lo hanno, improvvisamente, reso un uomo affidabile.

Una “fantomatica lavanderia piduina”, forse, lo restituisce pulito per governare l’isola che non c’è? L'isola che non c'è, è un luogo immaginario in cui agisce il personaggio Raffaele Lombardo ed i bambini (elettori creduloni) che possono accedervi, grazie alla loro immaginazione, seguendo la "seconda stella a destra e poi dritto fino al mattino". Lo stesso percorso che, sicuramente, ha seguito il PD siciliano in cerca di una fiaba a lieto fine, senza riuscire ad illuderci che questa via non è raggiungibile nel mondo reale.

Noi ci auguriamo che la motivazione del PD sia stata di origine onirica. Perché l'isola che non c'è, è quella senza Lombardo e la sua corte dei miracoli, un’isola "senza santi né eroi... niente ladri e gendarmi... dove non c'è mai la guerra" come canta Bennato, e non ci sembra, al momento, che questa sia la nostra isola.

L’isola che conosciamo è diversa, come la banca, una banca dove il prelievo sociale non è mai disponibile, dove gli eroi si chiamano Mangano, dove i santi sono nell’aula del Parlamento e non in paradiso, mentre i ladri sono venerati come santi ed i gendarmi trattati come nemici, dove la guerra lunghissima alla mafia dura da sempre e dove la politica viene amministrata contro gli isolani.

Noi non crediamo alla conversione di Raffaele Lombardo sulla via di “Damasco”, crediamo, invece, all’inciucio sulla via della perdizione. Crediamo che il vero riscatto del Sud passi per una autentica presa di coscienza degli elettori, del popolo siciliano, di chi in questo momento osserva tutto senza agire, di chi fa finta di niente, di chi dice che in fin dei conti sono tutti uguali. Noi restiamo costantemente affacciati su un foglio A4, pronti a scrivere le nostre opinioni, le scelte di questo governo e le nostre stravaganze politiche, perché crediamo che un giorno possa accadere tutto quello che non è mai successo.

Crediamo che alla fine questi signori paghino. E paghino tutto! Ed è questa la nostra prima stella a sinistra che seguiamo, e poi dritti fino ad un nuovo mattino. Per trovare la nostra isola. Se così non è (non sarà), siamo noi a sognare, ed allora nessuna isola esiste. 

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