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San Nicola: un ponte tra Oriente e Occidente

La cesura tra religione e politica viene percepita nell’Occidente come un fatto assiomatico, in Francia addirittura possiede valore costituzionale, una conquista storica che ha permesso inizialmente una affermazione del potere del monarca nello Stato, per poi permettere al singolo cittadino/fedele di concettualizzare la religione come un fatto privato, ovvero favorendo la cosiddetta secolarizzazione della religione.

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Ma d’altronde la parola religione deriva proprio da religare (Tesi lattanziana), cioè unire qualcuno in nome di un dio (o per il timore di un dio). Questa scissione tra religione e politica non appartiene ad esempio all’Iran, dove persiste una teocrazia, ma se si osserva il mondo con occhi più critici e analitici, possiamo arrivare alla conclusione che anche l’Occidente è ancora oggi politicamente ‘’dipendente’’ dalla religione. Pensiamo al valore politico che alcuni incontri religiosi possono avere, ad esempio l’ultimo viaggio del Papa in Iraq è un qualcosa di storico, all’influenza del Vaticano in Italia, ma anche la figura di alcune personalità religiose può essere attentamente etichettata in termini politici.

Tra queste figure troviamo quella di San Nicola, vescovo di Mira (Turchia) intorno al III sec. D.C., un Santo amato e venerato in tutto il mondo, e le cui spoglie sono conservate nella città di Bari. Nella Città pugliese la sua figura è molto sentita, anche da chi non è religioso: una sorta di spirito che protegge la città, o magari una potenza superiore che si può avvertire pervasivamente tra le viuzze di BBare Vècchie (Bari Vecchia). In realtà Nicola è senza dubbio il Santo più amato non solo a Bari, ma in tutto il mondo: a livello mondiale viene riconosciuto come Santa Claus (Chi non vuole bene a Babbo Natale?), ed infatti ultimamente si sta cercando di sfruttare questa presenza a Bari per legarla alla tradizione natalizia.

A livello religioso però è un Santo molto apprezzato non solo nel mondo cattolico, ma anche in quello ortodosso: molti sono i pellegrini provenienti da Grecia, Russia ed altri Stati dell’est che si recano nella città di Bari per omaggiare il Santo, infatti nella Basilica di San Nicola è presente una cripta dove vengono celebrate le funzioni ortodosse. Oltre al valore religioso, l’afflusso di persone da est ha generato sempre maggior interesse, e possiamo dire che San Nicola è una sorta di ponte tra Est ed Ovest: come Abramo può essere considerato “il federatore” delle religioni del libro, così San Nicola lo è tra la Chiesa Cattolica ad occidente, e quella Ortodossa ad Oriente, andando a colmare quello spazio che si era creato col “Grande scisma”.

Qui la religione continua nella sua funzione di religare, non più però unendo le persone di una popolazione in una società ormai nichilista, ma favorendo il dialogo tra intere popolazioni.

Grazie a San Nicola, la città di Bari ha ospitato molti eventi di straordinaria importanza: a febbraio 2020 vi era stato l’Incontro “Mediterraneo, frontiera di pace” promosso dalla Cei, una sorta di Sinodo del Mediterraneo che ha portato a Bari cinquantotto vescovi delle Chiese affacciate sul mar Mediterraneo in rappresentanza di tre continenti, ovvero Europa, Asia e Africa.

Il precedente vescovo della città di Bari, Francesco Cacucci, aveva affermato che “Bari è tenuta a essere ponte fra le sponde del grande mare: in particolare fra Oriente e Occidente, come lo è stato e lo è ancora il nostro patrono san Nicola”.

Altro evento, in questo caso politico, che dimostra l’importanza del Santo è stata la visita a Bari del presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin, nel 2007. L’incontro tra Putin e Prodi, che verteva su questioni di importanza internazionale, si tenne a Bari proprio per il riconoscimento che la città barese ha nel mondo russo. Questo non per la buona cucina, o per gli scorci paesaggistici incantevoli, ma proprio per la devozione che il mondo russo-ortodosso ha nei confronti di San Nicola. Al presidente russo venne donata una bottiglia della Santa manna, il liquido sacro che viene raccolto annualmente dal sepolcro del Santo. Lo stesso Putin è molto devoto al Santo Nicola insieme a tutto il popolo russo. Lo dimostrano i massicci investimenti russi nel territorio barese, maggiori collegamenti aerei tra Bari e Mosca, e l’istituzione di un consolato onorario russo.

In conclusione, la figura di San Nicola, come quelle di altre figure religiose (non solo Cattoliche o cristiane ovviamente), dimostra l’importanza che la religione ha ancora oggi a livello politico e geopolitico.

Tutti i ritratti dell’Osservatorio

Foto: Daniele Romeo/Flickr

Questo articolo è stato pubblicato qui

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